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Dato a Cesare quel che è di Cesare ringraziando i ragazzi per un filotto di risultati utili davvero importante, è tempo di soffermarsi sull' inizio del nuovo anno che seppur abbia portato un accettabile bottino in termini di punti, così non è stato in termini di prestazione sul campo.
Già a Santarcangelo era suonato il campanello d' allarme, mitigato dalla vittoria che sempre asciuga ogni problema. Domenica scorsa si è rivista una squadra in difficoltà e seppur la legge dei numeri fosse ben schierata in campo (Renate mai vincente in trasferta, Pro in serie utile da molto tempo) non possiamo pensare che sia solo questo il motivo della debacle.
I punti in classifica parlano chiaro, la Pro nulla ha a che spartite con il Renate in termini di valori assoluti per cui quello che abbiamo visto in campo ha senza dubbio un riferimento ai demeriti bustocchi più che ai meriti degli ospiti, che seppur abbiano giocato la loro onesta partita, sono stati senza dubbio favorirti da Serafini e compagni.
Testa o gambe che non vanno?O entrambe?
Difficile poterlo dire, è chiaro che la testa prevale sempre sulle gambe, la volontà e la determinazione sono importanti per superare anche i primi affaticamenti fisici ma è anche chiaro che la testa si alimenta di stimoli e spesso questi si attenuano quando si è vicini al traguardo.
Le imprese disperate spesso rinforzano l' animo, cementano gli intenti, aiutano ad indossare l' armatura consci che sarà una lotta contro tutto e contro tutti. Le imprese facili o quelle divenute tali, possono demotivare inconsciamente, far allentare la presa, far sentire scarichi o semplicemente arrivati al traguardo.
Ci spiace davvero che questo passo falso si arrivato proprio quando si sperava di fare quel passo che ci avrebbe portato fuori dalla palude. Se lo meritavano questi ragazzi per quello che hanno fatto. Sarebbe stato un riconoscimento seppur virtuale e provvisorio per celebrare una splendida rincorsa. Nulla è perso, occorre però resettare la testa e caricare gli stessi files che hanno portato a far girare l' hardware in maniera perfetta fino ad oggi. Domenica è entrato un antivirus nel perfetto software che il programmatore Cusatis aveva realizzato, occorre liberarsi di queste scorie e ripartire con la memoria libera.
Certamente sugli spalti faceva freddissimo Domenica scorsa ma la mattina si stava bene, per cui chi non c' era non poteva sapere. Non è il freddo la causa delle molte assenze allo stadio. Piuttosto è il gelo che questa città mostra verso i suoi tigrotti. Una città avvolta su sè stessa, preoccupata da mille altre cose, concentrata in qualcosa che non si potrà mai chiamare passione. La passione non fa sentire il freddo, la passione non fa contare i soldi che occorrono per acquistare il biglietto, la passione non fa pensare al fatto che la partita inizia troppo presto o finisca troppo tardi. Semplicemente a molti di questa Pro non gliene frega niente. E' caduta persino la comoda giustificazione dei molti che affermavano: "mi avvicinerò alla Pro Patria solo quando andranno via i dirigenti banditi". Accontentati, ma voi dove siete?
La Pro Patria fa "fighi" quando altri che la rispettano e la amano la citano , allora è bello dichiararne l' appartenenza. Poi finisce qui. La Pro Patria è quelli che sono e non quelli che dicono!Non basta farsi fotografare con la sciarpa e il cappello biancoblù per appartenere alla tribù! Ci vuole molto altro o perlomeno esserci qualche volta in più e non solo quando arriva la tv!
Spalti semivuoti, maglia vergine da sponsor, sono segni di una città morta e seduta sulla gloria dei tempi che furono. Vivere di ricordi non basta più. I nostri ragazzi hanno bisogno di una passione vera che occorre trasmettergli con l' esempio, con l' eredità culturale sportiva coltivata con la partecipazione e con la presenza.
Occorre dare colore alla passione, condividere l' importanza della nostra maglia non solo a parole ma con l' esempio. Dove sono gli sportivi di Busto? Come mai gli fa così schifo assistere ad una gara della Pro? Dove vanno la Domenica ? A spintonarsi nei centri commerciali? A fare ridicole vasche in via Milano per mostrare il cappotto di marca comperato in saldo all 'outlet distante 180 km e dopo 5 ore di fila? Oppure davanti alla televisione a rimbambirsi con trasmissioni demenziali?
Scusate, diteci che alternativa migliore avete, giusto per farci capire cosa ci perdiamo.
Quel tale dice sempre ....eh già...noi siamo ancora qua.....ma qualcuno si accorga di questa esistenza e ogni tanto venga a trovarci, non siamo pericolosi, siamo tutti schedati con la tessera del tifoso in mano e il biglietto nominale e autografato in tasca , ripresi ogni Domenica con telecamere professionali e archiviati nel database delle immagini, "tornellati", fotografati e incanalati, ingabbiati e supercontrollati, non puzziamo e non siamo infettivi.
Vi aspettiamo...a meno che ,non sia proprio per tutta questa sicurezza la vostra assenza ma se così fosse...almeno ditecelo!!
Vergani Flavio

12 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti!bell' articolo pieno di verita'

Anonimo ha detto...

come mai i ragazzi giocano in maniche corte? un risparmio imposto da Vavassori?

Anonimo ha detto...

Purtroppo tra le tante assenze c'e' anche quella dell'elefante che pensa solo a frsi eleggere e poi pensa al matrimonio...spero non la cestinate perche quel signore li ne ha TANTE MA TANTE DI RESPONSABILITA', teniamo alta la guardia perche' se fara stancare anche l'attuale proprieta'.........................

Anonimo ha detto...

PAOLO C. ha detto
Caro vergani i tuoi articoli sono sempre molto intelligenti e pieni di sostanziale buon senso sportivo. Questa volta, a mio modestissimo parere...s'intende, hai unito anche un buon pizzico di
inutile sarcasmo. Preciso meglio:
all'articolo provocatorio penso che tu stesso conosci il perchè di questa disertazione allo stadio, oltretutto siamo sempre in 1000 (lo erano anche i battaglieri Garibaldini)e hanno vinto le battaglie. Tu stesso sai che anche negli altri stadi vicini e lontani, i numeri non sono migliori, anzi. Conosci anche che il presidente megalomene o mecenate e aggiungo anche (perchè no) appassionato e competente potrebbe benissimo emulare squadre come il Sassualo, Albinoleffe, Grosseto, Empoli, Novara, Varese ecc. ecc. senza il sostegno del grande pubblico. Lo so mi sto allargando e quindi teniamoci ben stretti il nostro Vava il quale ci garantisce lo spettacolo che solo mille "buongustai" apprezzano. P.S. Io c'ero nei 18.000 della serie A. e nei mille di domenica ma ti giuro che non era la partita da far rimproverare gli assenti.
Il tutto senza alcuna vena polemica
Con stima

flavio vergani ha detto...

Caro Paolo, l' articolo prende spunto dalla notizia riportata sulla stampa del record negativo di paganti ..per cui domenica non c'erano neppure i soliti mille come tu citi.
Il fatto che in altri campi siano in meno sinceramente non mi consola e neppure quello che si potrebbe fare e chi lo dovrebbe fare.Mi piacerebbe solo che la gente venisse allo stadio per amore della Pro Patria, tutto qua, indipendentemente da qualunque altra valutazione o confronto.

luciano sierra ha detto...

14.02 sono pienamente d'accordo purtroppo ce l'abbiamo e dobbiamo tenercelo purtroppo!!...il rischio e' che si comportera' come con le precedenti gestioni...spero che legga anche lui questi commenti che lo riguardano...

marco grecchi ha detto...

Partiamo da una premessa che per me, e per sempre più sportivi italiani, è ormai una evidente verità di fatto: il calcio di serie A ha perso molto del suo appeal.
Scandali e scandaleti, partite vere in numero limitato, giocatori di classe quasi assenti, scommesse e combine, gioco tutt'altro che eccezionale, livellamento verso il basso, fine delle bandiere che emozianavano i tifosi, calciopoli con la sua scia di puzza mefitica e di sfiducia verso il sistema, procuratori mafioseggianti che litigano spesso con etica e lingua italiana, politica e Lega unite sempre più a filo doppio, atleti che sembrano più "tronisti" che calciatori etc etc, hanno da tempo stancato gran parte dei tifosi con calo drammatico delle presenze allo stadio.
Tuttavia troppi bustocchi e provinciali del pallone in genere si lasciano ancora adescare da questo calcio per riviste, Grande Fratello e Procure piuttosto che dire BASTA e venire allo Speroni.
Dobbiamo sperare che sempre più persone acquisiscano consapevolezza di cosa vanno a vedere a Milano/Torino e riscoprano il gusto della Pro.
Noi dobbiamo iniziare casa per casa a seminare amore per la maglia; io, nel mio piccolo, sono orgoglioso di avere "trascinato" allo stadio Speroni tanti amici prima tiepidi e poi, una volta respirata la "storia" di cui maglia e stadio trasudano, divenuti abituali frequentatori dei mitici gradoni bustocchi.
E se ancora tanti (troppi) si recheranno a farsi prendere in giro dalle fighette della serie A, io spero di poter vedere in futuro più bustocchi imparare ad amare la Pro: intanto mio figlio, prima poco emotivamente coinvolto, è divenuto da qualche anno quasi più malato di me, magia di una maglia di cui non si può non innamorarsi, basta venire a vederla!

franco B ha detto...

io credo che non sia questione o no di amore verso una squadra. chi ama la PRO c'era, c'è e ci sarà SEMPRE, il problema è che una grossa parte di sportivi non ne possono più di un calcio così malato, colluso, corrotto. calcio scommesse, calciatori milionari corrotti, ex giocatori che scommettono fortune su risultati concordati, piccoli scommettitori che si sono resi conto di aver perso molto denaro per incontri falsati, presidenti che comprano giocatori top e poi non pagano più gli stipendi, presidenti che comprano squadre di calcio per far quadrare bilanci fasulli a favore dei propri interessi, presidenti che fanno fallire squadre e poi vanno impuniti a gestirne altre, tifosi che buttano nel tifo ogni loro frustrazione, la violenza che allontana le famiglie... lo so che per chi ama lo sport è dura da digerire ma quanto decenni di sport sano hanno costruito, pochi anni di malaffare hanno distrutto... questi potrebbero essere dei motivi per cui in tanti e ovunque si sono allontanati dal calcio.
la TV a pagamento potrebbe essere un altro motivo per chi preferisce rimanere in poltrona a seguire eventi sportivi ma ciò non riguarda chi ama una squadra.
e poi...chi ama la PRO sono un'altra cosa, pochi o tanti, fanno sempre la differenza.

Anonimo ha detto...

Molta gente e' imbufalita per il metodo con cui e stata bistrattata la PP -13 punti per essere incappata in 2 delinqueenti...chi ha venduto le partite trattati con le carezze quasi quasi li promuovono d'ufficio...COME SI PUO ACCETTARE QUESTO SCHIFO DA CHI DOVREBBE GARANTIRE AL CONTRARIO LA GIUSTIZIA????...come si puo accettare questo e venire allo stadio????????????????

cesko64 ha detto...

a tutto ciò aggiungiamo la caccia all'ULTRAS.....certo a volte esagerano,ma il vero cuore delle tifoserie sono loro!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Non bisogna trascurarele peripezie che si devono sopportare per venire allo stadio.
Anni fa ci si lamentava dei parcheggi auto che erano impraticabili o insufficienti in certi momenti, ora ci si deve (giustamente) lamentare anche delle difficoltà per avere il biglietto d'ingresso in tempi ragionevoli.
E siamo solo 1000 spettatori !
Anche questo rovina il calcio.

Anonimo ha detto...

Come volevasi dimostrare Cremo e Benev.avranno indietro i loro 6 punti e la PP un'inasprimento della pena...quindi era meglio vendere qualche partita!!!!!VERGOGNAAAAA...(spero che la mia resti una battuta) diversamente sarebbe una VERGOGNA NAZIONALE!!