Spettacolo Pro Patria
«Il gol di Giannone
perla da Nou Camp»
Il mitico Taglioretti paragona i biancoblù al Barça
Soddisfatto il dg Ferrara: «Troveremo difficoltà
Ma con questa voglia faremo qualcosa di grande»
giovanni toia
È stato talmente roboante e spettacolare, il 4-1 rifilato dalla Pro Patria al Rimini, che quasi non resta nulla da aggiungere. Fa meraviglia, dopo un primo tempo giocato con ansia e senza un filo di logica. Inimmaginabile una ripresa contrappuntata da un poker stellare, tanto che qualcuno si è azzardato a paragonarlo a quel calcio della stagione del dream team.
Speroni alla catalana
Ci sarebbe solo da vedere e rivedere le immagini dei quattro gol, tutti di ottima fattura per costruzione di gioco e velocità d'esecuzione tanto fa dar dire al recordman di presenze biancoblù (389), Pippo Taglioretti: «Se il secondo, quello di Giannone, l'avessero fatto a Barcellona, sulla Gazzetta avrebbero messo la foto per una settimana intera. Un gol eccezionale, con una giocata stupenda e tutto in metro. Bello».
Il direttore generale tigrotto Raffaele Ferrara evidenzia soprattutto «la grande reazione del gruppo dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio: non era facile tornare in campo e giocare come hanno fatto. Qualità tecniche a parte, sta proprio qui la vera forza della Pro Patria: in questa capacità di fare gruppo. Vero che i gol sono arrivati da giocate di ben altra categoria, però è tutta la squadra che ha fatto leva su stessa, volendo a tutti i costi ad arrivare la vittoria. Posso anche capire chi evidenzia che la vittoria è arrivata quando eravamo in superiorità numerica: però abbiamo pareggiato in undici contro undici, e in quel momento avevamo già dimostrato di saper manovrare».
Motivazioni esclusive
Ferrara prende atto che la vittoria ha fatto lievitare l'entusiasmo, ma avverte: «Non sempre troveremo in casa squadre come il Rimini che giocano a calcio: per dare spettacolo occorre essere in due. Arriveranno allo Speroni avversari chiusi, con cui serviranno intelligenza e pazienza».
Per il dg la vittoria col Rimini, dopo l'Alessandria, ha sfatato la considerazione generale del -13 come causa scatenante della straordinaria cavalcata dell'anno scorso. Commenta Ferrara: «Questi sei punti, e le prestazioni con cui sono arrivati, dimostrano che questo gruppo ha dentro motivazioni forti. E quest'anno il bottino è tutto vero: i giocatori hanno bene in testa l'obiettivo che si vuole raggiungere. Quindi, non penso proprio che il -13 sia stata la sola motivazione. Fosse stato così, una volta raggiunta la salvezza avremmo rallentato. Invece accadde il contrario».
La rabbia del Cozzo
Quindi avanti dritti verso l'alta classifica, con qualche freccia in più nell'arco come Nicola Falomi, autore di tre gol in due gare: «Un giocatore che sa dov'è la porta, oltre a essere utile alla manovra. Non sono meravigliato, perché Falomi i gol li ha sempre fatti».
«Credo - aggiunge Ferrara - che anche Cozzolino farà un bel campionato. È arrivato già tirato a lucido, poi si è lasciato prendere dal nervosismo: ha capito la sciocchezza commessa contro il Savona, sa che deve fare una grande stagione. È determinato, ha dentro la giusta rabbia: quando il mister lo rimetterà in squadra, Cozzo farà del male».
È stato talmente roboante e spettacolare, il 4-1 rifilato dalla Pro Patria al Rimini, che quasi non resta nulla da aggiungere. Fa meraviglia, dopo un primo tempo giocato con ansia e senza un filo di logica. Inimmaginabile una ripresa contrappuntata da un poker stellare, tanto che qualcuno si è azzardato a paragonarlo a quel calcio della stagione del dream team.
Speroni alla catalana
Ci sarebbe solo da vedere e rivedere le immagini dei quattro gol, tutti di ottima fattura per costruzione di gioco e velocità d'esecuzione tanto fa dar dire al recordman di presenze biancoblù (389), Pippo Taglioretti: «Se il secondo, quello di Giannone, l'avessero fatto a Barcellona, sulla Gazzetta avrebbero messo la foto per una settimana intera. Un gol eccezionale, con una giocata stupenda e tutto in metro. Bello».
Il direttore generale tigrotto Raffaele Ferrara evidenzia soprattutto «la grande reazione del gruppo dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio: non era facile tornare in campo e giocare come hanno fatto. Qualità tecniche a parte, sta proprio qui la vera forza della Pro Patria: in questa capacità di fare gruppo. Vero che i gol sono arrivati da giocate di ben altra categoria, però è tutta la squadra che ha fatto leva su stessa, volendo a tutti i costi ad arrivare la vittoria. Posso anche capire chi evidenzia che la vittoria è arrivata quando eravamo in superiorità numerica: però abbiamo pareggiato in undici contro undici, e in quel momento avevamo già dimostrato di saper manovrare».
Motivazioni esclusive
Ferrara prende atto che la vittoria ha fatto lievitare l'entusiasmo, ma avverte: «Non sempre troveremo in casa squadre come il Rimini che giocano a calcio: per dare spettacolo occorre essere in due. Arriveranno allo Speroni avversari chiusi, con cui serviranno intelligenza e pazienza».
Per il dg la vittoria col Rimini, dopo l'Alessandria, ha sfatato la considerazione generale del -13 come causa scatenante della straordinaria cavalcata dell'anno scorso. Commenta Ferrara: «Questi sei punti, e le prestazioni con cui sono arrivati, dimostrano che questo gruppo ha dentro motivazioni forti. E quest'anno il bottino è tutto vero: i giocatori hanno bene in testa l'obiettivo che si vuole raggiungere. Quindi, non penso proprio che il -13 sia stata la sola motivazione. Fosse stato così, una volta raggiunta la salvezza avremmo rallentato. Invece accadde il contrario».
La rabbia del Cozzo
Quindi avanti dritti verso l'alta classifica, con qualche freccia in più nell'arco come Nicola Falomi, autore di tre gol in due gare: «Un giocatore che sa dov'è la porta, oltre a essere utile alla manovra. Non sono meravigliato, perché Falomi i gol li ha sempre fatti».
«Credo - aggiunge Ferrara - che anche Cozzolino farà un bel campionato. È arrivato già tirato a lucido, poi si è lasciato prendere dal nervosismo: ha capito la sciocchezza commessa contro il Savona, sa che deve fare una grande stagione. È determinato, ha dentro la giusta rabbia: quando il mister lo rimetterà in squadra, Cozzo farà del male».
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