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L'Alessandria Calcio è sull'orlo del baratro, e in arrivo pare esserci la "tempesta perfetta". Il consigliere Gianluigi Capra, socio di maggioranza, ha esplicitato l'intenzione di passare la mano. Se non arriveranno aiuti, supporti di altri imprenditori, anche gli stipendi ai tesserati di settembre e ottobre sono a rischio. A far crollare tutti i buoni propositi della proprietà la volontà di svincolarsi di Valerio Bonanno, una situazione non esplicitata direttamente dal consigliere Capra ma facilmente intuibile. "I presupposti iniziali non erano quelli che si stanno manifestando in questo momento" ha dichiarato Gianluigi Capra su Radio Gold - "A aprile avevo dato la mia disponibilità alla società, in particolare nel settore giovanile. Ora però la situazione è di solitudine. La società si sta assottigliando. Sono impossibilitato a procedere da solo. Non ho mai voluto fare il presidente dell’Alessandria Calcio, l’avrei fatto senza soci. Mi fermo qui, dovrei ancora sborsare 1 milione e mezzo e ho un’azienda da mandare avanti, con 80 anni di storia."
D - A questo punto la prima voce del bilancio a rischio è quella relativa agli stipendi di settembre e ottobre ?
"Abbiamo tempo fino al 15 dicembre. Dovrò pagare 500 mila euro da pagare, e cioè gli stipendi di settembre e ottobre, i contributi relativi, gli interessi sui mutui. Non posso farcela da solo. Il gruppo formato all’inizio si è assottigliato, temo che si assottiglierà ancora di più. Riguardo all'impegno di Valerio Bonanno mi è stato detto che non vuole più mettere mano al portafoglio. Ma anche gli altri due(Maurizio Pavignano e Gisella Villata, ndr) mi hanno detto di no, anche se non ufficialmente. Non possono più far fronte a eventuali spese.
D-  Eppure durante la conferenza stampa di presentazione della nuova società lei non aveva escluso un suo impegno maggiore. Ora?
"Adesso lo escludo. Ad aprile c’erano condizioni che dovevano verificarsi in modo diverso. Avevamo messo a bilancio sponsorizzazioni che non sono arrivate, dovevamo essere un gruppo societario che doveva andare avanti e invece non è così, il risanamento della società non è finito, otto giocatori con il contratto pesante sono ancora lì e dovevano andare via.La nostra intenzione era di alleggerire la rosa. Ci siamo riusciti solo con Martini. Gli altri sono rimasti lì, e sono contratti pesanti. Nonostante la spalmatura."
D- Lo scenario che dipinge appare senza vie d'uscita... 
"Io dico che così non si può andare avanti. Il problema è strutturale. Da solo non posso andare avanti. Finora ho messo 2 milioni e 800 mila euro che mi dispiacerebbe vedere volatilizzati. Io lavorerò tutti i giorni alacremente per risolvere questa situazione ma è drammatica, se non si trovano soluzioni diverse l’ipotesi di messa in liquidazione della società si concretizzerebbeAl momento non so se ci sono spiragli. Se qualcosa si concretizzasse in questo mese ne sarei felice. Non lavoro neanche più per la mia azienda. Il fatto che non mi si veda allo stadio non significa che non lavori per l’Alessandria.
D- Cosa si sente di dire ai tifosi?
"Che ho sempre dato il massimo, lavorando giorno e notte, sacrificando la mia impresa, la famiglia, però non posso buttare liquidi in un pozzo senza fondo. Mi fermo qui."
D- Ma come è possibile che persone con la vostra esperienza, lei è imprenditore e il presidente Pavignano è un commercialista, non abbiano calcolato il rischio che alcune entrate come i diritti tv, gli sponsor, avrebbero potuto non concretizzarsi?
"Ereditiamo situazioni pesanti dal passato che ancora oggi non sono state sanate. Lo avevamo messo in conto, pensavamo di alleggerirci cedendo i contratti più pesanti. E poi avevamo messo in conto una entrata di sponsorizzazioni in linea con l’anno scorso, ma finora abbiamo raccolto appena un quarto di quella somma. Il calcio vive anche di entrate esterne."
D- Si è pentito di aver rilevato i grigi?  
"Spero di non dovermi pentire, ho ancora un mese di tempo."

fonte radiogold

3 commenti:

Luciano Sierra ha detto...

AGGHIACCIANTE MA X QUALCUNO NN MIDISPIACE...........

pciop ha detto...

Cusatis hai voluto andartene??? Peggio x te!

Anonimo ha detto...

Dopo quanto letto mi viene da sorridere pensando a Cusatis e Mora. E' proprio vero il detto che dice: si sa quello che si lascia ma non quello che si trova, auguri....