Si può dunque affermare che al fantasista biancoblù sia tornata definitivamente quella parlantina sciolta che il suo estro sa esprimere in quel magico sinistro? «Sono sempre lo stesso Giannone che non è mai andato via anche se le vicende di mercato mi hanno condizionato mentalmente - ammette il numero dieci tigrotto - il mercato si è chiuso ad agosto, però c'è voluto del tempo per togliermi il pensiero della serie B. Mi ha accompagnato per tutta l'estate e quando non si è potuto concretizzare, ci sono rimasto male. È il mio carattere, sono fatto così: se soffro per qualcosa, lo vedono tutti sul campo. Non sono il tipo che si fa scivolare le cose addosso, ma ci vado sopra pensando e ripensando. Questo mi ha portato a essere distratto. Mi allenavo, ero convinto di dover far bene alla Pro Patria e che, soprattutto, se avessi ripetuto la stagione passata, avrei ritrovato l'opportunità della serie B. Ma il pensiero del mercato c'era, pur cosciente che se non avessi fatto grandi cose per la Pro sarei stato dimenticato da tutti».
A dopo le critiche
C'è un però, un ostacolo che Giannone sembra aver superato domenica scorsa a tal punto da avere la forza di inscenare un gesto polemico verso il pubblico, invitandolo al silenzio, dopo il suo magico gol che ha portato in vantaggio la Pro Patria.
«Mi è dispiaciuto molto aver messo quel dito davanti alla bocca: non era certo rivolto a tutta la gente tigrotta, ma a quel paio di tifosi o poco più che sul due a zero per il Mantova hanno continuato a insultarci urlando che eravamo scarsi e che dovevamo svegliarci. A parte il fatto che stavamo comunque giocando bene, la gente deve sapere che i primi ad essere arrabbiati perché si perde, siamo noi giocatori. Noi per vedere vincere la Pro, ci taglieremmo una mano. Quindi sarebbe opportuno che tutti c'incitassero per poi, eventualmente, criticarci al fischio finale. Anche perché - rimarca il numero 10 - sono convinto che quelli che mi hanno contestato al 90' erano lì ad esaltarsi per il 5-2. Quindi...».
Serve un Giannone adrenalinico e magari arrabbiato anche contro il Santarcangelo, «una squadra che in casa non ha mai perso e che ha subito pochissimi gol anche se, forse, non è più quella dell'anno scorso. Però è sempre tosta: nella passata stagione là abbiamo sofferto, vincendo solo con un eurogol di Bruccini».
Attacco da copertina
L'attacco della Pro è il primo di tutta la Lega Pro con ventiquattro reti (al pari del Lecce) e il quarto dei campionati professionistici. Ma, a parità di partite giocate, quello tigrotto si piazza al secondo posto, a -2 da quello romanista.
Commenta Giannone: «Un attacco con Falomi, Cozzolino e Serafini chi ce l'ha? Nella nostra categoria, nessuno, però dobbiamo evitare di prendere gol perché non sempre riusciamo in attacco a fare quello che è successo con il Mantova».
Sono un uomo fortunato
Ma con un Giannone di nuovo ispirato certe imprese sono tutto tranne che impossibili. La sua è quella di «vincere il campionato con la Pro Patria» anche se, a gennaio, potrebbe succedere qualcosa. «Sono sicuro di finire il campionato qui, anche perché mi sento un uomo fortunato: la Pro mi dà tutto, soprattutto se penso a tutti i calciatori, anche della mia età, disoccupati».
Giovanni Toia
FONTE : LA PROVINCIA DI VARESE DEL 15 NOVEMBRE 2012 (EDIZIONE OFF LINE)
9 commenti:
i due avevano pagato il biglietto e avevano diritto di contestare,lui è pagato per giocare e tacere. Fine
E' vero quello che dici, uno paga il biglietto e puo' fare il c...o che vuole. Però mettiti nella parte di chi si sbatte in campo e poi gli esce una giocata da campione...Su dai siamo seri, in fin dei conti il dito la messo davanti alla bocca mica.... Il gesto volgare è alzare il dito medio o fare le corna al proprio pubblica. Su su forza Pro e basta
Genesis
Non funziona così, mi spiace ma dissento. Badi bene che esistono le contestazioni tecniche e le contestazioni offensive, ma quest'ultime non credo siano gradite quando toccano affetti e quant'altro. Questo discorso vale per tutti gli stipendiati qualsiasi lavoro facciano! PUNTO! Ma probabilmente è un problema culturale. Aldo Bianchi
Per favore basta con questa storia di chi paga il biglietto. Anche al cinema tutti pagano il biglietto però se qualcuno da parte a me continua a disturbare rimane un gran maleducato e mi sento autorizzato a dirgli di stare zitto...
e lui si sente autorizzato a mandarti a fare in culo ...
Secondo me è stata una reazione sbagliata,frutto della tensione ,della stanchezza ,dell'adrenalina e di mille altre motivazioni,noi siamo un pubblico "pesante" in bene ,facendo pressione col nostro tifo,in male facendo pressione con le nostre critiche,a volte ,eccessive ,Giannone si è spiegato,è un bravo calciatore che sta studiando per diventare grande ,merita comprensione e qualche buffetto,che ha già ricevuto ,quello che dovevamo dire l'abbiamo detto ,pensiamo al santarcangelo... lele
Probabilmente perchè sarà un Anonimo anche nella vita..
basta lasciamo in pace Luca!! LUCA ALE LUCA GIANNONE!!
Mi scusi sig.Luciano ma la mia risposta era unicamente rivolta al gentleman delle 15.59. A me personlmente dal momento che non ho mai insultato Giannone, non mi sento assolutamente toccato o offeso dal suo gesto
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