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Giulio Stagni, il mago dei bruscini |
Ieri sera c’erano
quelli che hanno la Pro Patria nel cuore, che hanno avuto la brillantezza di
ritagliarsi due ore di tempo nella propria agenda per dire si all’invito del
club dimostrando gratitudine e dando un senso alla propria appartenza per chi è
del club o di attenzione per chi era ospite. Peccato per i molti che avrebbero
potuto e forse dovuto esserci, ma non ci sono stati in quanto da mille altre
faccende affacendati.
C’era la Pamela
con la Cristina, due grandi persone oltre che due grandi tifose, c’era l’Alessia
che non fa mai mancare la sua simpatia, c’era il Pierangelo un fiume in piena
di tifo e passione, c’erano tutti gli altri, quelli che da sempre fanno la
differenza. C’era il Saverio, eterno come il Papa che solo guardarlo ti vengono
in mente diecimila ricordi dei tempi che furono. Sembrano passati secoli, ma
lui c’è sempre e non cambia mai, un mito.
C’era il Giulio
Stagni dietro i fornelli ed ha servito un capolavoro, i bruscini come li fa lui
non li fa nessuno. Una vera e propria ovazione ha salutato la sua performance
dietro i fornelli.
Un segreto che
Giulio svela a metà:” Uso tre tipi di carne diversi, reale, garretto e
guanciale in percentuali che non vi dico e il risultato lo avete visto. Quando
avevo il bar a sant’Anna venivano in molti proprio per gustarsi questa mia
specialità”. Mentre si racconta tutti si fermano a complimentarsi per il suo
capolavoro culinario e anche per lui c’è una serata di gloria. Ha ragione il
presidente Centenaro, al Pro Patria club non manca nulla, ci sono artisti,
attori, musicisti, cuochi, storici, ma soprattutto tanto amore per la Pro
Patria per la quale si spostano le montagne.
Alla fine della
serata, tornano le solite domande, le solite incazzature con il patron, i
soliti dubbi, le solite speranze, il clima è teso, ma nessuno si vuole rassegnare,
qui c’è gente determinata e non sarà facile per nessuno portarle via i sogni di
una vita intera. A loro non interessano le mille voci che si sentono in giro
che vorrebbero dare la colpa a qualcun altro, che vorrebbero giustificare
quello che è ingiustificabile, che vorrebbero far apparire quello che non è. A
questa gente interessa la Pro Patria, quella che corre, lotta, perde e vince
sul campo. Del resto se ne fregano e a nessuno venga in mente di togliere loro
questa realtà, perché non se lo meritano e perché poi potrebbero davvero non
farsene una ragione.
L’appello al
buonsenso di tutti è ovvio e scontato, ma vediamo di non esagerare con i tempi,
con le scadenze posticipate troppo vicine ai confini con la realtà, agli
ultimatum tardivi o alle soluzioni imposte che danno ai nervi a chi si sente
trascurato. Vediamo di incrociare gli obiettivi da subito e trovare la quadra. Chi
vuole vendere lo faccia a prezzo giusto, chi vuole comperare suoni il
campanello del patron e si presenti con carta di identità in mano e
fidejussione nel portafoglio. La gente perbene ha sempre fatto così, vediamo di
proseguire con la tradizione, perché a noi pacciono le tradizioni e la Gioeubia
di ieri ne è una testimonianza.
Flavio Vergani
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