Una Pro Patria tutto cuore risponde alla grande alla partenza dei "grandi" trovando la vittoria con il San Marino, dopo essere stata in svantaggio e in inferiorità numerica per gran parte del secondo tempo per l'espulsione di Mignanelli.
La Pro Patria ama la battaglia, gli stimoli forti e la sensazioni uniche e dopo un inizio alla camomilla le cervellotiche decisioni di un arbitro largamente insuffuciente coadiuvato da un guardialinee con l'orecchio bionico tanto da far espellere mister Colombo e il medico Castiglioni per aver sentito offese nei suoi confronti a 50 metri di distanza, ha punto sul vivo la banda delle giovani marmotte, tanto per usare un termine di patron Vavassori consentendo di trovare le giuste energie per portare a casa la vittoria.
Un superlativo Siega impegnato nel ruolo di terzino dopo l'espulsione di Mignanelli, un Calzi extraterrestre e un Serafini superstar, hanno dato scacco matto ai titani che dopo un inizio brillante si sono spenti di fronte a sua maestà Pro Patria.
I vecchi responsabilizzati dopo le eccellenti partenze, i giovani che hanno compreso la grande opportunità che hanno fra le mani per garantirsi un futuro importante e un allenatore che ha idee chiare e la giusta grinta, hanno formato un mix che potrebbe dare belle soddisfazioni ai tifosi.
La Pro Patria è viva anche senza i big volati via e nelle ultime gare ha trovato anche una certa capacità realizzativa che sta facendo sentire meno la mancanza dell'invocata punta.
Una bella domenica di calcio in uno Speroni bollente, come sempre la grinta e il sudore della maglia esaltano questo popolo che tutto perdona quando sul campo si gettano tutte le energie. E questa squadra potrà avere tutti i difetti tranne quello di non onorare la maglia.
Flavio Vergani
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