La situazione della Pro Patria assume connotazioni ogni giorno più surreali e
difficili da comprendere per chi non sia già abituato a tali
incertezze.
Ceduti alcuni pezzi da novanta e con la dirigenza pronta a
salutare tutti, nel silenzio di Ferrara e purtroppo nel continuo esternare
rancoroso del Patron, la squadra ha iniziato a giostrare con nuova grinta e
innegabili miglioramenti.
Niente di eccezionale, ma a Busto grinta e
coraggio, unite al sudore sulla maglia, hanno sempre accontentato la
tifoseria.
Non si può tuttavia ignorare che tutte le marcature, se non
sbaglio, sono da ascrivere ai giocatori più esperti della squadra.
Il
progetto tecnico, incentrato sui giovani, accattivante e foriero di sviluppi
positivi, si scontra però con il disimpegno della proprietà già da tempo
annunciato.
Premesso che il Patron ha tutto il diritto di decidere in tal
senso e che i risultati depongono a suo favore, ecco che questa fase delicata
diviene difficile e surreale proprio per come lo stesso ha ritenuto di gestire
il passaggio di consegne.
Inizialmente Vavassori dichiarò che avrebbe venduto
solo ad imprenditori in grado di garantire un futuro alla Pro.
Poi
all'emergere di soggetti interessati alla società, in una notte cedette le quote
ad una non meglio precisata merchant bank.
Sembrava più una mossa tattica per
rinviare confronti magari difficili con potenziali acquirenti.
Da lì in poi
massima segretezza, il solito patto di riservatezza con penali corpose per
rinviare a maggio nomi e caratteristiche della nuova proprietà.
Una vera e
propria cortina fumogena ha così avvolto la situazione societaria ed anche la
cordata anglobustocca è sparita nelle tenebre con la stessa velocità con cui si
era appalesata.
Nel frattempo il Patron, autoproclamatosi rappresentante
tecnico per la nuova società fino a maggio, ha via via costellato le sue
presenze allo Speroni di conferenze stampa al veleno.
Gli ormai tradizionali
"sassolini nella scarpa" hanno lasciato il posto a veri e propri macigni fra
l'altro e purtroppo scagliati contro tutto e tutti alla presenza di
rappresentanti di squadre ospiti che non è giusto debbano assistere alle miserie
umane di questo scorcio di stagione.
E così la stampa ed i tifosi, mai
veramente amati dal Patron, devono sorbire l'amaro calice della mancanza di
informazioni e delle domenicali bacchettate sulle dita .
Patto di
riservatezza, volendo dirla tutta, che parrebbe più congeniale a sottacere gli
elementi economici delle trattative e quindi a non far emergere una volta per
tutte la natura
economica dell'investimento invece della asserita spinta
romantica e di cuore.
La quale ci sarà anche stata ma è oggi evidente che se
le asserite e sotterranee trattative sono in corso, potranno arenarsi o per
carenza di liquidi o per richieste eccessive da parte dell'attuale
proprietà.
E così la piazza si gode le imprese del manipolo di ragazzini che
scende in campo mentre ci si avvia tristemente ad un 'altra estate di passione
in cui, dopo silenzi e segreti, si giunga ancora una volta, se andrà bene, ad
una soluzione sul filo di lana.
Marco Grecchi
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