
Il mister non risponde nel modo atteso alla domanda preliminare che avrebbe
dato un senso all’incontro, nonostante un tifoso della vecchia guardia gliela
ponga in maniera chiara ed inequivocabile: “Mister, si è accorto che la Pro
Patria è afflitta da un male oscuro, da un cancro, da una leucemia che la
stanno smangiando rischiando di farla morire come il Bellaria, Il Montichiari e
il Monza”?
La risposta di Tosi è tanto scontata quanto sconcertante
dicendo che non è al corrente di questa realtà.
Da qui in poi l’incontro perde di senso e la distanza tra la realtà e l'immaginazione si dilata.
Il mister dopo aver chiarito le sue dichiarazioni rilasciate
dopo la gara con il Venezia a suo dire mal interpretate dalla stampa ha voluto puntualizzare i motivi del suo incontro avvenuto al bar Charlotte con Ulizio senior.
Tosi ha spiegato che Ulizio proponeva alcuni giocatori del
Monza alla Pro Patria e siccome il direttore sportivo Tricarico era impegnato
lo ha dovuto sostituire. Ci chiediamo da dove nasca tutta questa urgenza che obbliga ad improvvisarsi direttori sportivi per una sera. Fino a ieri ne avevamo due, oggi addirittura si
ricorre al turn over con delega. Ulizio è spesso presente allo stadio e nello
stadio, per cui c'era modo per vederlo in altro momento. Ci sembra eccessiva tutta questa urgenza che non ha certo portato frutti, visto che il mercato
è fermo al palo e siamo al 10 gennaio!
A proposito di mercato, mister Tosi ha fatto sapere di
disporre di un budget molto basso per cui si ricorrerà ad un mercato di scambi.
La lista dei partenti potrebbe comprendere tutti ( anche se temiamo che viste
le performance sia più facile pensare a nessuno o pochi)e stuzzicato sulla sua
disponibilità a cedere giocatori che sembrano intoccabili il mister ha glissato non senza
una punta di evidentissimo imbarazzo.
“La formazione la decido io senza influenze esterne”ha
tuonatoTosi, precisando: “Chiaramente se Vavassori che è il mio
datore di lavoro mi chiede di valorizzare qualcuno lasciandolo fuori per
venderlo io non posso rifiutare”. Un concetto di valorizzazione abbastanza
singolare che evidentemente fa parte della famosa anomala normalità che ormai
da tempo impera nella realtà bustocca. Fino a ieri si valorizzavano i partenti facendoli giocare, oggi mettendoli in tribuna.
Rimane un concetto di autonomia gestionale e
di libertà di scelta vincolato alle richieste altrui che il mister vive in
piena serenità e di questo gliene rendiamo atto, anche se ha fatto rabbrividire più di un presente.
“In difesa e a centrocampo la qualità della rosa si equivale,
per cui faccio scelte tecniche in base all’avversario”, questa è stata la
spiegazione aggiuntiva del mister alla domanda che chiedeva i motivi per cui non giochino mai i vari
Zaro, Bovi, Lamorte a favore dei vari Anderson, Ulizio e Gerolino. In genere la qualità paritetica
dovrebbe favorire il turn over, mentre la presenza di eccellenze qualitative lo
dovrebbe deprimere, ma come sempre l’anomala normalità assolve e giustifica
anche questa innovativa interpretazione della realtà.
Un ispiratissimo “Hooly” vero e proprio “one man show della
serata”ha fatto presente al mister che i ragazzi della curva spesso si privano dei loro
divertimenti giovanili pur di disporre dei soldi per seguire i ragazzi in
trasferta. Ne segue che gesti come quelli di Ulizio a Cremona non devono esistere,
non devono essere giustificati e non possono essere sopportati. Hooly ha
aggiunto che con questo non si vuole attaccare il ragazzo in quanto le colpe
dei padri non devono ricadere sui figli. Mister Tosi ha approvato la vangelica
affermazione, ma ci si chiede quali siano le colpe dei padri visto che si è
detto di conoscere solo il figlio. Che sia colpa dello Spirito Santo?
Presente anche il Capitano Matteo Serafini che ha fatto
presente l’estrema fragilità psicologica di alcuni ragazzi giovani presenti in
rosa. Un difetto da correggere e per il quale sarebbe utile la vicinanza dei
tifosi per dare loro coraggio. Il mister citava Cannataro andato in tilt a
livello mentale dopo un rigore causato.
Una richiesta del tutto condivisibile quella del Capitano,
rileviamo che sempre più i giovani vengono gettati allo sbaraglio, seppur ancora
in fase di maturazione, in quanto
strumenti per accedere ai famosi contributi di Lega. Un scelta dolorosa per
loro e per i tifosi che ne debbono sopportare la maturazione sulle proprie spalle. In cambio si dovrebbe
ricevere serenità gestionale. Qui però non è più così e questo rende più
difficile il processo di sopportazione.
A riguardo della permanenza a Busto del Capitano nonostante le richieste dell'AlbinoLeffe ad inizio stagione, lo stesso
ha dichiarato: “Sono rimasto in quanto patron Vavassori mi aveva garantito l’arrivo
di quattro giocatori di categoria che a suo avviso sono stati poi acquistati”. Dopo
il boato di grasse risate arrivato dai tifosi dopo questa affermazione, mister
Tosi ha timidamente tentato di affermare che in effetti tali giocatori sono
arrivati. Ha citato Baclet, poi la linea è diventata disturbata e non abbiamo sentito
il nome degli altri tre.
Dopo un salto nel passato per far capire a mister Tosi che i
tifosi di Busto non sono brutti e cattivi per geneticità, ma diventati dopo le
discutibilissime gare con il Padova, il Pergocrema e la Feralpi Salò ,dove si è
sempre perso quando tutti pensavano di vincere, si è quindi fatto presente al
mister di non aver gradito la sua scelta di dare la fascia di capitano a chi la settimana aveva
fatto "cadere per sbaglio" la gloriosa maglia biancoblu.
Si è appreso che lo
stesso Tosi non era al corrente dell’episodio in quanto lo stesso non lo ha visto
e non leggendo i giornali per scelta non poteva conoscere quanto accaduto.
Forse sarebbe il caso che chi legge i giornali in società e ha in precedenza riferito a Tosi a riguardo delle sue dichiarazione travisate dai giornalisti, tanto da generarne un comunicato stampa addirittura prima di una gara delicata come quella di Monza, comunicasse con pari tempismo anche i comportamenti di scarso rispetto verso la maglia accaduti. Giusto per "par conditio".
Da ultimo, mister Tosi
comunicava che si sta interessando in prima persona per poter trovare uno
sbocco alla situazione societaria. È stato coinvolto un presidente di una sua
ex squadra proprietario di una azienda che produce un noto amaro nella speranza
che possa rilevare la Pro Patria.
Insomma, un Tosi multitasking che potrebbe far digerire il
peso che i tifosi hanno sullo stomaco con un amaro “doc”. Dall’amarezza del
presente all’amaro del futuro il passo potrebbe essere breve. Speriamo solo sia un sapore vero.
La prossima tappa prevista dal tour della disperazione prevede la trasferta in quel di Vittuone nella casa professionale del patron. Visto che lo stesso ai tempi disse che avrebbe ospitato volentieri i tifosi che gli volevano parlare si è scelto di accettare l'invito.
Flavio Vergani
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