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Quattordici euro più di diritti di preventiva più costi di trasporto uguale a circa ventisei euro!
Una volta si chiamavano cinquantaduemila lire.
Se venissero anche moglie o figli  la cifra diventa inaccettabile per una gara tra le ultime della classe di Lega Pro.
Questi diritti di preventita sono una vera e propria presa in giro quando non viene permesso l'acquisto del biglietto al botteghino. La prevendita dovrebbe essere un servizio disponibile all'utenza che non desidera fare code al botteghino il giorno della gara e dovrebbe quindi essere una possibilità, non un obbligo.
Quel "più diritti di prevendita" sempre citato dopo il costo del biglietto di fatto scompone un costo fisso che sottende un totale al quale non è possibile sottrarsi.
Altrettanto ridicolo e immotivato sapere che di fatto sono spariti i biglietti ridotti per i minori o per le donne o per gli invalidi o per gli aventi diritto. Il sistema non li prevede dicono i prerivenditori. Perchè? Non si sa. .

Di fatto andare allo stadio sta diventando sempre più complicato e caro, ma quello che fa più male è dover accettare questi balzelli incorporati per giustificare costi in grande aumento.

Ci sarà il diritto di prevendita, ma ci vorrebbe anche il dovere di offrire biglietti scontati e il non obbligo di pagare un diritto che è unilaterale e che diventa sinonimo di obbligo. Un obbligo è in genere una legge e non un diritto, ma il mondo va al rovescio.

Flavio Vergani

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