Questo Giannone è interessante»
Vavassori debutta come sponsor e fa il mercato: «Servono terzino e bomber» di Luigi Vinceti
Pietro Vavassori, presidente della Pro Patria ma da ieri sponsor granata (la sua Italsempione è tra gli sponsor apparso sul led allo stadio) gioca sull’equivoco e analizza la gara contro Forlì con occhio apparentemente distaccato. «Avete fatto risultato pieno – aggiunge – dunque meglio di così non era immaginabile. Il punteggio poteva però essere più rotondo se Bruccini e Ruopolo la mettevano dentro. Certo che con la difesa che “avete”. Quel numero tre (Gueye ndc), ad esempio, gioca sempre all’indietro per…indurre in errore l’avversario e prenderlo d’infilata con le ripartenze. La Reggiana a mio giudizio ha grandi potenzialità e ho notato anche un buon innesto, lì davanti, quel Giannone…Ora potrebbero servirebbe un difensore mancino e suggerirei anche un giocatore capace di metterla dentro. Un paio di debutti e poi ci siamo per il salto di qualità».
Più che una analisi sulla vittoria maturata con il Forlì sembra un progetto per la campagna acquisti.
«No, per quella mi affido alla signora qui presente, che ne sa più di tutti». E così facendo presenta ai cronisti la moglie del direttore granata, Raffaele Ferrara.
E’ iniziato il 2015 e si potrebbe ipotizzare anche un suo ingresso nella stanza dei bottoni. La presenza come sponsor è un primo passo?
«Più che a nuovi soci – la replica immediata – penserei a nuovi giocatori. La Reggiana mi sembra stia vivendo in un ambiente sereno, senza attriti, con le idee chiare e con un pubblico che è a dir poco fantastico. Certo che se entrano altri componenti in società non c’è che da rallegrarsi».
Oggi mancava suo figlio: è sempre grande tifoso dei granata?
«Assolutamente sì ma era impegnato con la squadra giovanile dove gioca come portiere. Poco fa mi ha telefonato dicendomi che hanno centrato una bella vittoria, loro che erano ultimi, per 3 a 0. A proposito, perché non pensare ad una amichevole con i giovani della Reggiana. Vero Medici?».
«Si può fare – si inserisce Gianfranco Medici che ha assistito al dialogo – e per quel che riguarda poi la nostra società ammetto sta diventando sempre più che appetibile. Molto spesso offre bel calcio e si vive un clima di armonia e di entusiasmo. Chi è interessato sia il benvenuto». Una frase che non casuale perché lì accanto, dopo una lunga assenza, c’è un rampollo della famiglia Romani (settore ceramico) una dinastia da sempre appassionata del gioco del calcio. Se son rose fioriranno.
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