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La sconfitta di Bergamo, il mercato che non decolla e la confusione che regna nella gestione societaria ha fatto salire pericolosamente la tensione in casa biancoblù. Dopo la gara di Bergamo la fidanzata di Ulizio junior ha avuto un malore dopo una accesa discussione con la tifoseria, gli stessi Ulizio e Anderson sono stati violentemente contestati dai tifosi bustocchi per l’intera gara. Non dagli ultrà che hanno lasciato lo stadio dopo che gli era stato fatto togliere uno striscione dalle forze dell’ordine, seppur autorizzato da uno steward, ma dai tifosi di tutte le appartenenze ed età stanchi di assistere a spettacoli vergognosi derivanti da una gestione sportiva allucinante.
Si colpiscono i figli per arrivare ai padri? Giusto o sbagliato? Sicuramente sbagliato, ma è anche sbagliato che i padri si nascondano dietro i figli. Sarebbe il caso che gli uni e gli altri si facessero da parte. Andassero fuori rosa volontariamente per il bene di tutti.
E questo sembra essere solo l’inizio. La sensazione di non avere più niente da perdere è pericolosa e potrebbe fin da domenica prossima lasciare spazio a sfoghi difficili da gestire. Occorre sfruttare al massimo i giorni che separano dalla fine del mercato per dare un segnale alla piazza. La lettura del mercato darà risposte alle molte domande dei tifosi. Si dovrà capire da che parte sta patron Vavassori, si dovrà capire se il governo ombra sarà ancora in grado di sopportare l’onda della contestazione che da oggi in poi potrà solo salire .
Senza risposte concrete non sarà semplice tenere al guinzaglio la tifoseria da qui a Maggio. Una tifoseria che si sente già in serie D sul campo ma certamente non annientata nell’orgoglio e decisa a far sentire la propria voce a livello nazionale. Il rischio che dopo il bagno mediatico per il caso Boateng e quello dei “salamini e vin brulè”, presto i vari Gabibbo, Capitan Ventosa e telecamere delle maggiori emittenti nazionali potrebbero tornare allo Speroni per indagare sulla situazione Pro Patria.
L’onda potrebbe salire come uno tzunami e il rischio che non si riesca più a distinguere vittime da colpevoli è alto. Inutile continuare a far finta di non vedere o a pensare di poterla fare franca.
Sono troppe le anomale normalità accadute e c’è già qualcuno del mestiere che sta pensando di togliersi qualche curiosità in sede competente. Gente che di lavoro fa quello e quindi sa come muoversi dove spesso i tifosi si perdono. Una contestazione "legale" in tutti i sensi.
Un gesto disperato che ricorda quello della moglie che evira il marito che la tradisce, ma quando non c’è più nulla da perdere è più facile fare i martiri a costo di vedere perire anche il nemico.
E qui, di gente che non sembra amare la Pro Patria ce n'è molta. Per cui per loro è il momento di farsi da parte e lasciare spazio a chi detenendo la proprietà della società ha il dovere di agire per quel che gli compete.
Crediamo sia la soluzione più logica e più di buonsenso. 

Flavio Vergani

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