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La squadra che a fine gara si è recata sotto la curva dei sostenitori bustocchi per ringraziarli di essere venuti in Sardegna, avrebbe prima dovuto chiedersi se lei stessa fosse partita per Sassari. In campo non si è vista, forse nemmeno ha fatto il check in e sull’aereo sono salite le controfigure dei tigrotti. Quelli veri non sono questi. Il Capitano e mister Tosi hanno dichiarato l'altra sera che parecchi di loro "si cagavano addosso" nella gara con il Venezia”. Questi sono leprotti, non tigrotti. Ma cosa aspettano a cambiare lavoro?
 A 20 anni hanno paura di giocare a calcio? Ma per favore! A 20 anni c’è gente che gioca in serie A, c’è gente che ha responsabilità nella aziende dove puoi sbagliare una volta e non di più. A 20 anni c’è gente che sostiene esami in giro per il mondo. Qui sembrerebbe che vogliano le coccole dei tifosi, l’ambiente riscaldato e nessuna critica. Vergognatevi! Vestite una maglia gloriosa, dovreste uscire sulle ginocchia dal campo, mentre in troppi hanno ancora la forza di andare in discoteca a ballare o a divertirsi con i cocktail al cocco autoprodotti.
Qualità scarsa? Ok, va bene, ma correre almeno si dovrebbe riuscire senza farsi umiliare sul corto. Qualità scarsa ? Ok, va bene, ma almeno si dovrebbe riuscire a fare due passaggi di fila senza farsi intercettare la palla. Qualità scarsa? Ok, ma almeno un miglioramento nel tempo si dovrebbe vedere. Alzi la mano tra i giocatori chi crede di essere migliorato in questi mesi di lavoro? Alzi la mano chi crede che questa esperienza bustocca lo stia formando a livello tecnico? Ma questo è veramente il vostro lavoro?
 Il ritornello che si sente spesso in sala stampa sta diventando stucchevole: “I giovani hanno bisogno di tempo, stiamo lavorando”? Fine dei lavori previsto per il… ? 2020? Troppo tardi.  Cambiate lavoro, fate prima!
 Con voi se ne vadano le persone che vi hanno portati qui. La Pro Patria non ha bisogno di questi fenomeni per retrocedere, ci riesce da sola. Con la differenza che qui si è spesso perso con dignità, lottando su ogni pallone. Solo recentemente si è perso diversamente, ma quelle sono eccezioni  che confermano la regola. Un male necessario.
Andatevene da dove siete venuti e ridate le chiavi a patron Vavassori. Il quale potrà decidere di retrocedere senza interposta persona. Lui e non voi è il padrone della società e lui e non voi potrà decidere le sorti di questa squadra. Vogliamo un nome solo sia in caso di retrocessione, sia in caso di salvezza. Un nome solo credibile e che abbia il titolo per operare o non operare in nome e per conto della Pro Patria.
Patron Vavassori potrà decidere se investire zero, uno, diecimila o centomila euro nel mercato di riparazione, ma sarà una decisione presa da chi ha dimostrato di sapere vincere. Per cui sarà ponderata in un caso o nell’altro. Solo chi sa vincere può decidere di voler perdere, non altri .
Non accettiamo decisioni da chi ha seminato retrocessioni e fallimenti nel suo passato. Si eviti di dare lezioni di stile, qui nessuno ha l’anello al naso, inutile tentarci. Servono rinforzi, certamente si. Ma si evitino decisioni cervellotiche spacciandole per valutazioni tecniche. Non ci credono più neppure i bambini.
Patron Vavassori, si riprenda la Pro Patria e ne faccia quello che vuole, ma lo faccia lei patron. Anche per rispetto verso chi l’aveva consigliata bene nel passato. Ora, non può farsi consigliare da quest’altri che nulla hanno a che vedere con la preziosità di chi sa lei. Un paragone che sa di blasfemia. Non lo permetta, non lo può permettere e siamo certi che non lo permetterà.

Flavio Vergani

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