Giornata negativa per
la Pro Patria che non riesce a rispettare il solito copione. In vantaggio nel
primo tempo grazie ad un rigore di Serafini, l’arbitro ne assegna un altro ai
tigrotti che se realizzato avrebbe reso impossibile il solito ribaltamento di risultato nel
secondo tempo a favore dei locali. Così Serafini decide di sbagliarlo tirandolo debolmente alla
sinistra di Paleari.
La Giana Erminio rimane in dieci uomini per l’espulsione di
Recino che non è il famoso olio, ma il prolifico centravanti dei giocatori di Gorgonzola. Per lui pioggia di reti
fino alla serie D, solo tre quest’anno. La Prima Divisione è una purga anche per lui.
Per la Pro Patria l’impresa sembra disperata, in vantaggio di un goal e di un uomo,ma nel secondo
va vicina all’impresa concedendo un calcio di rigore ai locali poi trasformato da
Crotti. Guglielmotti non perde occasione per ergersi ancora una volta ad eroe di giornata e per
la terza domenica di fila decide di causare il rigore e per la seconda volta di
farsi espellere rimettendo in parità il numero di uomini in campo.
Giorno e Serafini commettono un errore inqualificabile, il
primo con un lancio perfetto che raggiunge in area il capitano che mette la
palla alle spalle di Paleari, portando in vantaggio la Pro Patria. Tra una
donna vera, ossia la Pro Patria e una che chiamano la Giana Erminio, ma il nome
deriva da un sottotenente morto nella Prima guerra mondiale e quindi uomo al cento per cento, la festa della donna decide di parteggiare
per la vera e propria rappresentante del sesso femminile , ossia la Pro Patria e questa volta è vittoria.
Inutile far finta di niente solo perché si è vinto. Poteva
essere la sera dei rimpianti dopo il rigore sbagliato da Serafini (avremmo
preferito una botta secca o un cambio di esecutore dopo il primo rigore)e l’espulsione
dell’indisciplinato Guglielmotti. Tre rigori in tre giornate sono
inaccettabili. Punto e stop. Le relative espulsioni pure. Punto e stop. O il
ragazzo la capisce, oppure la capisce. Punto e stop.
Era chiaro al mondo intero che dopo aver beneficiato di due
rigori, se fosse caduto uno spillo nella nostra area l’arbitro avrebbe dato
rigore anche alla Giana. Che bisogno c’era di quel fallo e soprattutto di quella prima ammonizione
gratuita per un contatto cercato vicino alla linea laterale? Vediamo di
ragionare con la testa, crescere e maturare. Il calcio non è solo corsa a testa bassa. La testa occorre farla funzionare. Punto e stop.
Detto questo, leggiamo giù santificazioni a giocatori fino a
ieri pesantemente criticati e sommari entusiasmi dopo una gara nella quale si
sono visti miglioramenti per lo schema modificato da mister Montanari e da noi
sempre sostenuto, ma con prestazioni fantasma come quella di Baclet che fanno
riflettere. Non ci ha per nulla convinto Lamorte, forse dopo la gara con il
Pordenone avremmo preferito Zaro. Da capire le nuove gerarchie in attacco tra Casolla, Brunori e Terrani.
Non riusciamo neppure a capire quel possesso di palla
individuale esasperato fino ad arrivare al contrasto con l’avversario con perdita della sfera ripetuto. Ci
riferiamo in particolare a Taino e Giorno, ma anche a Serafini.
Alla fine prendiamoci questa vittoria che ricaccia all’ultimo
posto il Pordenone (in viaggio verso Pavia la prossima settimana), inquadra l’AlbinoLeffe
ora solo a due punti. Per la Pro Patria gara importante con il
Lumezzane(domenica alle ore 18.00) quando di conoscerà giò il risultato di
friulani. Insomma un orario in “modalità Reggiana” che farà ritardare la cena,
ma darà vantaggi non indifferenti.
Poi, ci saranno tre trasferte da brividi con Bassano, Arezzo
e Alessandria, per cui meglio far punti da subito per affrontare con maggior
tranquillità questi match sulla carta impossibili o quasi.
Per ora e per una volta godiamoci la vittoria.
Flavio Vergani
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