Il Presidente Nitti sembra non avere dubbi sulla
qualità della squadra che dopo aver terminato la preparazione atletica a suo
avviso potrà dare battaglia su ogni campo con risultati migliori di “qualche
campione che circola in Lega Pro”, tanto per usare le sue parole.
Parole che alla luce dei fatti, o meglio, alla
luce dei numeri impietosi che bocciano l’andamento della Pro Patria, possono
assumere diversi significati. Se il presidente ci avesse azzeccato ci troveremmo
di fronte ad un intenditore di calcio doc, tutti sperano che quel che dice Nitti possa essere
la versione due di quel campionato iniziato a meno tredici e con molte
sconfitte iniziali prima che la rosa voluta da Raffaele Ferrara spiccasse il volo per un'impresa importante. Corsi e ricorsi della storia?
O, forse, il presidente è solo un inguaribile ottimista
che vede il bicchiere mezzo pieno anche se in realtà è completamente vuoto?
Ipotesi reale, anche se difficilmente sostenibile viste le larghe sconfitte
finora incassate che certamente non incitino
a fidarsi solo del proprio istinto.
Che sia quindi un esercizio di marketing
motivazionale quello del presidentissimo? Dichiarare con impavida certezza le
qualità della squadra potrebbe far scoccare la scintilla nei ragazzi, in modo
da dimostrare a sé stessi e agli altri che la fiducia riposta dal presidente
nei loro confronti può e deve essere ripagata sul campo.
Un modo per tenere alta l’attenzione e la
concentrazione dei giocatori, togliendo loro ogni alibi. Io credo in voi, adesso
ripagate la mia fiducia con i risultati, queste potrebbero essere le key words”
del massimo dirigente biancoblù per distillare dai giocatori la massima
performance tecnica, ma soprattutto caratteriale e motivazionale.
In ultima analisi le dichiarazione del
presidente potrebbero essere figlie dell’entusiasmo, ossia della certezza che
lo staff che ora lo circonda possa dare valore aggiunto alla squadra. Crediamo
che i malumori esplicitati recentemente verso Stefano Ragazzoni fossero sintomo di una
visione tecnica da lui non condivisa, ora che la gestione è stata ricondotta a
Fulvio Ciollovati, Nitti potrebbe sentirsi fiducioso sui risultati futuri tanto da permettersi di esternarli con certezza.
Nuovo allenatore, fine tuning della preparazione atletica,
conoscenza reciproca dei ragazzi a livello tecnico-tattico ma anche come
coesione di gruppo, potrebbero essere i “work in progress” che il presidente considera come
indicatori di processo ancora in fase Beta e che appena rilasciati come “done”
potrebbero invertire la rotta dei tigrotti.
Vorremmo davvero che il presidente possa
smentire ogni pessimismo che oggi aleggia nell’aria, un’insoddisfazione
profonda che è solo mitigata dalla luna di miele ancora in essere tra la
tifoseria e la nuova società, ma che indubbiamente sta minando le poche
certezze ancora rimaste ai tifosi. Certezze che dopo gli ultimi anni di
passione societaria sono progressivamente svanite e ancora tardano a ritrovarsi. Sarebbe il miglior premio all'energia positiva che il presidente si sforza di far circolare in questo momento difficile.
Flavio Vergani
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