La
sentenza è finalmente arrivata. Vergognosi sono stati i tempi di attesa,
vergognoso è constatare che i protagonisti dello scandalo potranno tornare nel mondo del
calcio. Solo la radiazione avrebbe reso giustizia ai tifosi gabbati da questi
signori. Se per i giocatori non sarà semplice tornare a giocare tra tre anni e
mezzo, per i “dirigenti” sarà invece possibile un rientro in grande stile e
questo è davvero inaccettabile. Evidentemente si è valutato che dopo cinque anni di inibizione i responsabili perderanno il vizio. Insomma, tantò tuonò che non piovve. Solito polverone mediatico, solite promesse di pena esemplari e alla fine chi paga sono sempre i soliti.
Tornando
a noi, sette punti possono diventare tre o quattro in sede di appello, ossia
una partita persa in più rispetto a quelle del campo. Non molto alla fine, se così finisse.
In
questo caso la distanza dalla penultima posizione sarebbe di 9 punti. Vincendo
lo scontro diretto con l’AlbinoLeffe si andrebbe a sei punti. Una distanza non
impossibile da colmare se arrivasse entro le 23 un bomber.
Se
non si credesse in tale opportunità, occorrerebbe pianificare da subito il prossimo anno
per capire chi in campo, ma soprattutto dietro le scrivanie è disponibile a
rimanere e con quali obiettivi.
Occorrerà
sfruttare il vantaggio di poter agire a febbraio per preparare il prossimo
campionato, ma per far questo è indispensabile condividere il progetto e
conoscere disponibilità degli attuali dirigenti sia in termini di budget, sia
di stimoli e voglia di vivere il nuovo purgatorio. Preoccupa lo stallo riguardante
il coinvolgimento di sponsor locali promessi dalla dirigenza, la maglia è ancora
linda da brand e non sembra che i pochi
che si sono aggiunti alla lista degli amici della Pro Patria siano di spessore.
Ci si aspettava di più, invece la sensazione che tutto debba essere pagato sempre e comunque dagli stessi è diventata una quasi certezza. Per cui, è importante contarsi fin da subito per capire in quanti saranno disponibile ad affrontare un campionato senza contributi dalla Lega e maledettamente competitivo come la serie D è da sempre.
Insomma,
sono giorni importanti nei quali decidere se tentare l’impresa della salvezza,
oppure dedicarsi a programmare il futuro. In questo ultimo caso sarà importante
che eventuali nodi vengano al pettine fin da subito per non spettinare di nuovo
la “testa”della Pro Patria già pesantemente scapigliata durante questo anno.
Ammesso che ce ne siano ovviamente.
Flavio
Vergani
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