Trovarsi a Febbraio senza più nulla da chiedere al
campionato è davvero frustrante. Che la stagione si preannunciasse difficile
era del tutto preventivabile, ma non fino a questo punto. I bilanci si faranno a bocce ferme, ma forse servirebbe
prestare più attenzione al presente per garantire una morte dolce a questa
stagione salvando almeno l'onore. Una situazione figlia di precise scelte o di clamorosi errori ? Il confine è
molto labile e l’impressione è che non si sia potuto o voluto fare il possibile
e l’impossibile per tentare di salvarsi. Se gli errori iniziali, leggasi la scelta di mister Oliva e
l’acquisto all’ingrosso di un bilico di giocatori inadatti alla categoria, potevano essere giustificati
dai tempi stretti entro i quali si è mossa la società, quanto accaduto in
seguito non può trovare analogo alibi. L’ingaggio di Ferri, per esempio, avvenuto dopo diverse
partite, nonostante il talento bustocco si fosse già reso disponibile alla causa fin
da inizio torneo, fa nascere la prima domanda sui motivi di tale ritardo. Il non ingaggio di Pesenti, ex entravanti della Reggiana,
promesso sposo alla Pro Patria dalla dirigenza emiliana e lasciato al suo
destino dopo qualche colloquio con mister Pala, fa sorgere la seconda
domanda. L’arrivo a Busto della punta era del tutto possibile, sarebbe bastato
pochissimo. Ma così non è stato. Perché? Scartati i motivi economici in quanto l'ingaggio per 5 mesi del pur bravo giocatore ex reggiano non crediamo costi di più di cinque stipendi di anonimi giovani in rosa che nulla danno alla causa se non a livello anagrafico ( leggasi contributi federali), non si identificano altri motivi plausibili a riguardo. Un attacco che aveva prodotto pochissime reti nel girone di andata lo si è lasciato debole senza sfruttare le offerte del mercato invernale. Questo non può chiamarsi errore, ma solo scelta. La terza domanda è conseguente alla fiducia concessa alla
guida tecnica, nonostante i risultati zoppicanti di inizio anno culminati con lo
schieramento di Pià, giocatore con problemi fisici noti e senza preparazione
fisica specifica, nella gara con il Renate, spartiacque della stagione
biancoblù. Una scelta pagata carissima sul campo. La presenza di Patrizia Testa nel board bustocco ha
anestetizzato le reazioni della tifoseria che in altri tempi aveva manifestato
con diverso atteggiamento la propria insoddisfazione e si sta parlando di
situazioni molto meno drammatiche di quella di quest’anno. L’arrivo a Busto di giocatori come Ravasi, Guercilena e
Vettraino nel mercato di gennaio ha lasciato sbigottiti i tifosi che si
aspettavano ben altri giocatori per tentare l’aggancio al penultimo posto. Se a inizio campionato di poteva parlare di "errore", quanto
accaduto nel mercato di gennaio chiamasi sicuramente "scelta", visto che tra
Pesenti e Ravasi non si pone nemmeno il dubbio su chi scegliere. Le leggende metropolitane fiorite dalla apprezzabile
fantasia di qualcuno hanno prodotto convincimenti diffusi del tutto opinabili
che hanno tentato di giustificare quello che non è avvenuto. La Pro Patria dei grandi sogni come Bremec, Pesenti, Bonazzoli,
Pelizzoli, per non dire di Galderisi, prima scelta societaria dopo l’esonero di
Oliva, ha lasciato spazio alla Pro Patria degli Zanotti, Vernocchi, Guercilena, Ravasi e
Pala. Che, seppur con rispetto parlando, non sono proprio la stessa cosa. L’impressione che a un certo punto, o forse fin da subito, ci si è resi conto di non
poter competere in questa categoria
scegliendo l’eutanasia sportiva è sempre più concreta sommando i fatti, le scelte e le strategie societarie. La Lega Pro richiede risorse economiche importanti a partire
dalla famosa signorina fidejussione che potrebbe essere ancora figlia della
precedente gestione, o almeno così dicono i ben informati. Onde per cui, se così fosse, ci si chiede che senso abbia
sperare in un ennesimo ripescaggio in Lega Pro, come si sente vociferare da chi
spera in una riforma del format. Ci si chiede anche quale sarà l’assetto societario del
futuro e chi sarà la guida tecnica ,visto che gli spifferi che arrivano
dagli spogliatoi di via Cà Bianca danno la popolarità di mister Pala in caduta
libera. Per cui, probabilmente si è arrivati al momento dei bilanci
anticipati. La stagione è stata fallimentare sotto tutti i punti di vista:
sviluppo societario, valorizzazione dei nostri giovani, risultati sul campo, sponsorizzazioni. La presenza in società di Patrizia Testa ha reso normale qualsiasi anomalia, invertendo il trend della anomale normalità della
precedente gestione, ma ha forse influito sulla ritardata percezione della realtà da parte della tifoseria. Si è equivocato il fatto che la
presenza in società di Patrizia Testa fosse un’assicurazione sul futuro, sentendosi tutelati in proiezione futura. Diversamente, non si spiegherebbe il motivo per il quale si
siano passivamente accettate le clamorose rinunce del mercato invernale e i
risultati del nuovo anno che in tempi passati avrebbero messo sicuramente alla
porta l’allenatore e sul banco degli imputati i dirigenti. Ma è veramente così?
Adesso, occorre che la scelta fatta e la conseguente pazienza portata, possano dare i loro frutti aprendo un nuovo orizzonte. Sarebbe l'unico modo per conferire un valore a questa stagione in moda da rendere meno amara una retrocessione senza appello per quello che si è visto dentro e fuori dal campo
Adesso, occorre che la scelta fatta e la conseguente pazienza portata, possano dare i loro frutti aprendo un nuovo orizzonte. Sarebbe l'unico modo per conferire un valore a questa stagione in moda da rendere meno amara una retrocessione senza appello per quello che si è visto dentro e fuori dal campo
Flavio Vergani
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