Mario Santana, uomo vero e professionista serio. Qualcuno ha
storto la bocca quando ha sentito il suo nome. “Sarà il solito che viene a
Busto a svernare, come molti campioni sulla via del tramonto”. Mario ha
risposto sul campo con ammirevole impegno, senza saltare una partita e senza
tirare mai indietro la gamba. Anzi , spesso è il primo a lanciarsi sull’avversario per
pressarlo, rimanendo deluso quando girandosi non vede nessun compagno fare
altrettanto. Scuote la testa e non dice nulla perché il suo stile glielo
impone, dentro di lui soffrirà moltissimo nel vedere i “figli dei contributi” calcare
il campo con sufficienza, senza dannarsi l’anima e gli verrà in mente quando
era giovane lui e mangiava la terra per essere un giorno qualcuno. Mario ha dimostrato quello che altri non hanno dimostrato,
ha fatto vedere come si può essere campioni in campo e fuori, a differenza di
qualcuno che lo è stato solo sul terreno di gioco. Chissà quanti ritagli di giornali avrà Santana nella sua
cartelletta dei ricordi, ma, nonostante questo, ha imbustato il “Tigrottino”con la
sua foto in copertina e l’ha spedita ai suoi famigliari in Argentina. Un gesto che lo rende ancor più speciale e che fa capire l’umanità e la
sensibilità di questo grande uomo e grande campione. Vorremmo chiedergli di rimanere per ripartire insieme, ma ci
frena un senso di vergogna dopo quello che ha dovuto subire in questi mesi.
Mesi nei quali con grande disponibilità si è messo al servizio della squadra
con l’umiltà del gregario, senza mai far pesare la sua superiorità. Il regalo che i tifosi gli hanno fatto è stato quell’applauso
spontaneo tributatogli nell’ultima gara casalinga con la Giana
Erminio, quando all’uscita dal campo di Ferri gli è stata data la
fascia di capitano. Un applauso forte e pieno di significati sgorgato dal cuore dei tifosi. Un modo per abbracciarlo e dirgli grazie per quello che è e quello che fa. Un riconoscimento dovuto che ha voluto simbolicamente
significare tutto l’amore e l’affetto che i tifosi hanno nei suoi confronti. Un
onore pensare che quella fascia sia stata indossata da Santana, un tigrotto
vero che ha subito compreso i valori della nostra maglia. Vorremmo trattenerlo anche in serie D, ma sarebbe richiesta
piena di egoismo. Lo abbiamo ammirato per quel che sa fare in campo e fuori,
possiamo solo augurargli ogni bene per il suo futuro che sarà ricco di
soddisfazioni, ovunque andrà e qualunque cosa farà, perché è una persona
splendida. Peccato non avere nulla da offrigli, crediamo che avrebbe
potuto dare tantissimo in campo e fuori. Un testimonial da portare nelle scuole
per far capire ai giovani che si può essere campioni nella vita e nello sport
puntando sulle proprie capacità e non sui contributi federali o sui soldi di
papà.
Grazie Mario, grazie di cuore!
Flavio Vergani
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