Domenica affronteremo la
Cremonese, l’unica squadra che quest’anno siamo riusciti a battere e, visto
come stanno andando le cose, non mi stupirei se “sotto il Torrazzo” si chiedano
ancora come possa essere accaduto. Alle volte, sinceramente, me lo chiedo pure
io.
Andando a ripensare a
quella partita e a risfogliarmi cosa scrissi allora, mi accorgo come, da quel
dicembre, sembra sia passata una vita seppur, a conti fatti, sono passati solo
quattro mesi. Forse fu l’unico refolo di vita in un paziente che, per tutto
l’anno, ha visto il proprio encefalogramma piatto. Con la Cremonese fu forse la
miglior Pro di sempre; di certo non mi dimentico di come, appena seduto sugli
spalti, sobbalzai dalla gioia per la rete dell’esordiente D’Alessandro. Definii
quella Pro una squadra di carattere, di sacrificio e con finalmente fiato e
alcune trame di gioco; rileggendo mi viene da pensare se non fossi ubriaco ma
l’unica vittoria della stagione non può non rimanerti non impressa. Quindi ero
sobrio! (a seconda dei punti di vista!)
Non mi dimentico certo
che quella vittoria portò un certo entusiasmo nell’ambiente che, se vedeva
sempre dura la salvezza, non si aspettava certo di disputare un campionato del
genere! Per lo più, con il mercato invernale alle porte, si sperava, come si
era promesso, di innesti soprattutto nel reparto avanzato i quali,
puntualmente, non sono arrivati; o meglio se sono arrivati o erano rotti o erano
ragazzi giovani con potenzialità ma che certo non avevano l’esperienza tale per
caricarsi sulle spalle tutto un reparto. A conti fatti più che Babbo Natale
passò la Befana che, forse già al corrente del futuro, portò buone dosi di
carbone. Infatti purtroppo a quella vittoria non ne seguirono altre, con
prestazioni quasi sempre incolori, e neppure le famose promesso furono
mantenute ritrovandoci oggi a questo punto, forse uno dei più bassi in tutta la
nostra storia.
L’ambiente biancoblu infatti
è sul “depresso andante” a cui contribuisce anche l’ennesima decisione che
impedisce a chi tiene veramente alla Pro (e non come quei “fenomeni” che,
comodamente, mi hanno detto che torneranno allo stadio solo quando si allestirà
una squadra all’altezza) di andarla a vedere in trasferta; torno a ripetermi,
uccidiamo quei pochi che hanno ancora una grande passione e che seguono la
propria squadra ovunque! Isoliamo sempre di più “il sale del calcio”! Finiremo
ad avere stadi vuoti con i soli addetti ai lavori che trasmetteranno le partite
tramite tv, pc, smartphone … se questa è la strada, attenzione avete imboccato
quella senza uscita!
Ci resta solo il nostro
orgoglio, non impediteci di esprimerlo!
Forza Pro!
ANDREA D’EMILIO
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