Foto Roberto Blanco (vietata ogni riproduzione) |
Presidente, anche questa volta un grande successo…
Certamente! Grande presenza di pubblico, ottima cucina,
grande impegno da parte della mia squadra, insomma, tutto come previsto, anche
se, come sempre, non ci accontentiamo e stiamo già pensando a come
migliorare.
Festa che è partita con qualche polemica legata alla
location, molto bella , ma sensibile per le orecchie dei vicini.
La location è bella e la vorrei confermare per i prossimi
anni, comoda, vicina al centro, ben ristrutturata dall’amministrazione
comunale. Sarebbe un peccato perderla. Abbiamo rispettato gli orari e credo che
questo sia un modo civile per risolvere il problema.
Tanti tifosi della Pro Patria presenti al tessile, ma anche tanti
non tifosi, per te questo è un successo o una sconfitta.
Senza dubbi un successo, lo scopo della festa è far sentire alla città
che noi ci siamo, abbiamo voglia di calcio e vogliamo avvicinare chi non
conosce la Pro Patria per poi ritrovarlo allo stadio. Gli stessi spettacoli che
organizziamo sono rivolti ai giovani in modo da coinvolgerli e avvicinarli.
Grande novità di quest’anno è stata la presenza della
dirigenza della Pro Patria, mai vista in precedenza. Cambiato il vento?
Un bel segnale che ci stimola ad andare avanti con
entusiasmo, la prossima volta porteremo anche i giocatori per avvicinare la
gente alla Pro Patria. Ringrazio la dirigenza per l'attenzione rivolta al Pro Patria Club.
Non c’è stata la crisi del settimo anno, adesso si punta
alla decima edizione che coinciderà con il Centenario della Pro Patria quando. Ci sarannno effetti speciali?
La crisi del settimo anno per fortuna non c’è stata, a parte
qualche tensione di troppo figlia dello stress, adesso puntiamo a migliorarci
visto che c’è ancora da migliorarsi. Poi, anche se molti consiglieri sono
ultrasessantenni, non faranno mancare il loro entusiasmo ed energia per una
edizione speciale in vista de Centenario della Pro Patria. Siamo talmente carichi che qualcuno del club pensa già all'ottava edizione!
Una festa che ha anche un’anima solidale visto che
devolverete ad Asda una cifra importante in beneficienza.
Certamente, non facciamo questa festa per business, siamo
partiti sette anni fa con l’idea di offrire divertimento alla gente e stare
vicini a chi ha bisogno. Spettacoli e prezzi bassi dimostrano che non cerchiamo
la performance economica, per cui quello che ci rimarrà in tasca sarà per
Asda.
Un episodio della festa che ti ha colpito ed emozionato che
ti ha reso fiero ed orgoglioso di rappresentare il club.
Ogni anno mi colpisce qualcosa nel profondo del cuore e mi commuove. Lo scorso anno la
serenità con la quale lo staff addetto alle pulizie e alla spazzatura svolgevano il loro umile, ma importante
servizio. Quest’anno la differenza l’hanno fatta le donne. Hanno
lavorato con passione e grande energia. Spesso siamo abituati a dare per
scontato quello che le nostre mogli fanno. Invece, non è per niente scontato,
anzi è sempre speciale. Donne a volte nemmeno interessate alla Pro Patria che
si sono sacrificate, rinunciando a vedere gli spettacoli per svolgere al meglio
il loro lavoro. Cito mia moglie che è stata parte di questa splendida squadra
rosa, ma anche tutte le altre. Quest’ anno sono state loro la marcia in più.
Sei stato confermato come presidente del Club e sarai il
presidente del Centenario, ti poni qualche obiettivo particolare? Che progetto
sposi?
Ho alle spalle sei anni di presidenza difficile causa le
note vicende societarie. Il club è comunque migliorato, ci sono figure ben definite
all’interno del sodalizio che sono cresciute come Pellegatta e Bacchi che sono
fortemente identificate come persone di riferimento del club. Questo mi inorgoglisce
perché era un mio obiettivo. Il club non deve essere solo di Centenaro, ma di tutti.
Una persona da sola non può fare nulla. Molti consiglieri sono cresciuti e
questo è stato un successo. Ho incassato anche delusioni come il fatto di non essere riuscito a coinvolgere i giovani e su questo aspetto bisogna lavorare.
Spero che la Pro Patria possa crescere molto e sviluppare un progetto che sia
da traino per il club. Dico che chi arriva qui deve però prima dimostrare le
sue qualità per avere ruoli importanti. Noto che spesso i giovani non vogliono la gavetta, imponendosi da subito nel modo sbagliato. Occorre dimostrare valore prima
di pretendere visibilità e responsabilità. Per ora i soci anziani garantiscono
grande organizzazione e grandissime qualità. Servono i giovani, ma i vecchietti
sono indispensabili. Nella vita c’è da imparare da tutti. Ai giovani dico
sempre che occorre rispettare i nostri consiglieri senior, entrando al club in punta di
piedi. Solo dopo si potrà collaborare con reciproco rispetto. Questo spesso
viene a mancare, i giovani pensano di contare di più e poter stravolgere tutto.
Invece, sul campo i vecchietti anche stavolta hanno vinto la loro partita senza
alcun dubbio.
Pro Patria al via della nuova stagione, cosa dici ai tifosi?
Finalmente abbiamo quello che sempre abbiamo desiderato: una
dirigenza locale. Mettiamo da parte ogni polemica e diamo sostegno. Spero nella
Lega Pro, ma anche se dovessimo rimanere in serie D facciamolo con serenità.
Solo così potremmo avvicinare qualche altro facoltoso. In mezzo alle polemiche
la gente scappa. Diamo l’esempio, facciamo vedere che l’ambiente è coeso e
tranquillo e chissà che qualcuno decida di dare una mano a Patrizia Testa e ai
suoi compagni di viaggio.
Flavio Vergani
0 commenti:
Posta un commento