L’ultima volta nei
dilettanti, eravamo in compagnia di: Gallaratese, Caratese,
Selargius, Corsico, Fanfulla, Mariano, Calangianus, Brugherio, Sparta,
Castelsardo, Meda, Abbiategrasso, Romanense, S.T di Gallura, Seregno,
Fermassenti e Crema. Oggi la serie D fa molta
più paura. Sono passati oltre venti anni e leggendo le squadre di allora sembra
passato un secolo. Molte di loro sono sparite, altre assorbite e credo nessuna
sia in posizione migliore di allora. Nulla togliere ai team di una volta ma oggi,
Legnano Pro Sesto, Varese e Varesina sembrano quasi compagini di caratura molto
più elevata, quasi si stia giocando una vecchia serie C. Il D after che ci vede
oggi dilettanti ci lascia con l’amaro in bocca. Paghiamo colpe non del tutto
nostre, che ci costringono a vivere una nuova era. Innanzitutto dobbiamo
immediatamente immergerci in questa nuova realtà calcistica, senza troppi
rimpianti e senza continuamente pensare a ciò che è avvenuto. Il campionato è
vicino e dobbiamo arrivarci pronti, senza troppi pensieri, se non quelli legati
al calciomercato e al gioco. Abbiamo fatto tutto il
possibile per poter tornare nell’emisfero calcistico che ci compete, ma, visto
l’esito negativo del tentativo, dobbiamo concentrarci solo sul nostro presente,
per il bene di tutti. Siamo stati in categorie
ben peggiori e con situazioni dirigenziali tragiche, quindi rispetto al passato
oggi siamo molto più fortunati. Abbiamo Patrizia che di certo farà cose buone
su questo non ho dubbi e proprio da lei dobbiamo ripartire. È inutile nasconderlo che
la serie D di quest’anno è davvero difficile ed agguerrita. Il 7 a 1 di ieri
non deve farci pensare che sarà tutto in discesa. Forse ci manca ancora qualche
pezzo pregiato per dare alla Pro, il salto di qualità che tutti si aspettano di
vedere in questa stagione. Un buon difensore che gestisca il reparto con
sicurezza, e magari un centrocampista duttile a varie modalità di gioco. Non
possiamo sbagliare un colpo!, perdere punti sarebbe deleterio. Ricordiamo che arrivare secondi non serve a
nulla, quindi sotto a chi tocca con lo spirito giusto. Giocarsi sul campo
quella promozione che non è arrivata con il ripescaggio. Ho seguito l’anno scorso
questa serie e la difficoltà più grande per le squadre come la nostra, è
proprio “risintonizzarsi” su un campionato diversissimo dalla lega Pro. Un
girone dove in certi campi, nonostante ci sia inferiorità di mezzi e uomini,
non si va oltra a pareggi sofferti o vittorie al cardiopalma. …E poi se facciamo
scorrere le varie classifiche notiamo che in dieci punti si lotta per non
retrocedere o per salire di categoria. Un “fazzoletto” che raccoglie compagini
che formano uno scoglio, difficile da interpretare e da superare. Gioco a parte, dobbiamo anche
fare i conti sul poco tifo che spesso nelle domeniche ci lascia con spalti
semi-vuoti. La serie D non riempie gli stadi. Solo in casi particolari si
arriva al sold-out. Quest’anno quanti tifosi
rinunceranno a vedere Milan, Inter e magari la Juve, per recarsi allo Speroni
per assistere alle partite della Pro? Se l’anno scorso si poteva vedere la Pro
il sabato e recarsi la domenica “negli stadi che contano”, oggi bisogna
rinunciare a una delle due cose. Poco amore per la nostra
squadra?...non direi, è che sul piatto
della bilancia un Milan-Lazio, vince su Pro Patria-Caronnese, questo è palese! A questo punto chi si
recherà allo stadio sarà lo “zoccolo duro” dei soliti irriducibili fans di una
squadra che quest’anno vivrà una
stagione molto complicata anche sul piano del supporto morale. Fare sconti e abbonamenti
a costi ridotti potrebbe giovare, ma la concomitanza di certi match illustri di
serie A, sarà sempre troppo forte. Se poi ci mettiamo (speriamo di NO!) che
alcune partite potrebbero essere a tifo “controllato e vincolato”, la cosa è
ancora più pesante. I vari derby o i match segnalati come pericolosi,
potrebbero vederci costretti a non seguire la squadra in trasferta. Tifo a parte ora gli occhi
sono puntati sui tigrotti e suoi prossimi colpi di mercato, che, come detto
sopra devono essere per forza attuati se vogliamo passare da un buon livello ad
uno superiore. Sarà una stagione
emozionante tutta da vivere, tutta da scoprire. Uniti sotto una sola
bandiera che ci avvolga in quella che dovrà essere una rinascita basata solo
sui nostri sforzi.
Forza Pro dovunque tu sia
saremo sempre con te!
Simone Merlotti.
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