Ovunque guardavi vedevi un uomo della società. Massimo
Tribuzio, in tribuna, vigilava che gli addetti ai lavori avessero la distinta
con le formazioni, dopo che erano andate esaurite per un overbooking di
richieste dei tifosi. Beppe Gonnella prima in panchina e poi in sala stampa si
impegnava affinchè tutto andasse bene con il solito fervore. Seduta vicina a mister Bonazzi, ecco la presidente Patrizia
Testa che nel dopopartita partecipava attivamente all’incontro con la stampa.Sullo sfondo ecco apparire il direttore generale Asmini,
mentre il sempre discreto Tiburzi occupava una sedia della platea. Persino il "Bruno" è tornato al suo posto. Troppa grazia sant’Antonio ci verrebbe da dire dopo che per
molto tempo si è dovuti convivere con presenze fantasma, ombre di personaggi in
cerca d’autore o non identificati protagonisti di vicende da dimenticare. In campo, giocatori che danno del tu al pallone, dopo i
molti del recente passato che non avevano mai preso confidenza con il pallone. La gente sugli spalti finalmente con il sorriso per aver
ritrovato la vera Pro Patria.Santana, Di sabato, Pedone, Mauri, hanno finalmente saziato
la fame di calcio vero del popolo tigrotto, i giovani tutti hanno fatto capire
di voler sfruttare l’occasione di indossare una maglia storica.La passerella sotto la curva dritta dello Speroni ( ultima
anomale normalità rimasta)è stata meritata e crediamo che sia bastata per far
venire un brivido di emozioni ad un gruppo di ragazzi che vivranno una
splendida stagione in quel di Busto, dimenticandosi e facendoci dimenticare la
serie D.Qui, la passione è da serie A e lo Speroni da ieri in poi
tornerà ad essere un catino bollente. Sarà difficile per tutti portare a casa
la pelle senza scottarsi.
Bentornata a casa Pro Patria!
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