Aria nuova,
finalmente, a Busto Arsizio. Sullo Speroni
soffia una brezza pulita e piacevole dopo anni da dimenticare. Dopo le
esternazioni compiaciute dei pavoni e la calata nefasta dei “procuratori che
non procurano”, ecco ora muoversi una squadra coesa di formiche competenti ed
operose che gestiscono la Pro Patria senza personalismi, ma finalmente per il
bene comune. In campo e fuori
si sente così una ventata di novità; come fossero state spalancate delle
finestre e l’aria frizzante del mattino volesse dare nuova linfa ad una casa
per troppo tempo malata. Predatori
seriali, mascalzoni pluricondannati e semplici inetti l’avevano spogliata ed
ora si tenta, non senza fatica, di farla rivivere. La squadra
incontrerà non poche difficoltà a calarsi da protagonista in una realtà nuova e
difficile ed allora starà a noi tifosi essere al suo fianco per fornire il
nostro contributo, senza sé e senza ma. Nel frattempo, con
un tempismo quasi imbarazzante ed inopportuno, ecco riapparire vecchi fantasmi
ancora incredibilmente rimpianti da pochi nostalgici senza memoria. Qui non si
tratta di “improperi” o “insulti gratuiti”, ma di esprimere un giudizio che
tenga conto di tutti i dati di fatto. La Storia dice
che qualcuno ha azzerato un patrimonio tecnico esistente dall’epoca precedente
facendo fuggire taluni giocatori e portandosi in dote altrove tutto, ma proprio
TUTTO il resto. La Storia dice
che qualcuno, perlomeno incautamente, ci ha apparentato con i peggiori soggetti
che circolavano nella Lega Pro trascinandoci nel Calcio scommesse e nel
pubblico ludibrio. Quanto ai
“milioni di Euro” investiti, bisognerebbe depurarli dai contributi elargiti a
pioggia (spesso per fini elettorali) dalla Lega, gestita come poi si è saputo,
e dall’indebitamento che non avrebbe dovuto esistere ma che lo stesso Nitti
affermò sussistere nel passaggio societario e che probabilmente è alla base
della concessione della fidejussione, effettuata in proprio per tutelarsi
patrimonialmente e non certo o solo per filantropia. Poche e semplici puntualizzazioni
giusto per smontare, ad unico beneficio della realtà, il solito “santino” lacrimoso di un uomo osteggiato da
tutti e privo di colpe. Ora è però tempo
di dimenticare per sempre chi ha condotto la Pro Patria, con scelte e
comportamenti del tutto autonomi, al suo punto più basso, perché il
dilettantismo ci aveva già accolti ma mai in questa versione da Day After. Grazie di tutto,
eccezionale lavoro e congratulazioni per i “rimbalzi” ricevuti nel vano
tentativo di rientrare in gioco (ma la voce ormai si è sparsa). E noi avanti
così, nuovi e puliti, aria fresca e casa aperta. Lasciamo i
vecchi fantasmi ed i loro strenui sostenitori nelle macerie che loro stessi
hanno creato: dimenticarli sarà per noi bellissimo e probabilmente la più
sottile risposta ad un inveterato narcisismo ed alle loro interessate e
parziali ricostruzioni di una storia che non meritano di abitare.
Marco Grecchi
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