A leggere le cronache
della partita alla Pro Patria questo pareggio può andare bene. Non avendo visto
la partita mi fido e mi viene in mente il proverbio “piuttosto che niente …
piuttosto!”.
Certamente avremmo
tutti preferito partire con una bella vittoria, soprattutto visto che il
pre-campionato, più i due match di Coppa, aveva visto uscire le tigri sempre
vincenti. “Vincere aiuta a vincere” e nel nostro caso vincere significa
rivitalizzare un ambiente in deficit di attaccamento ai colori visto le ultime
annate. Io penso, e questa è solo la mia opinione, che se una persona ama una
squadra la va a vedere sempre indipendentemente dal risultato o, come in questo
caso, non si fa certo condizionare da un risultato non pieno che, alla luce dei
fatti, è più un punto guadagnato che perso. L’anno passato una partita del
genere l’avremmo persa … quindi il carattere a questa squadra sembra non
mancare!
Certamente chi dice di
tifare la Pro, o si reputa come unico depositario di tutte le verità, cercherà
di buttarla “in caciara” dicendo che le cose non vanno, che bisogna cambiare
tutto … parlando così non si rende conto che invece di amare la Pro dimostra il
contrario. Praticamente non la ama.
Dobbiamo capire che la
Pro Patria, insieme a Monza e Lecco, sono le squadre più blasonate del girone e
i nostri avversari, con tutto il rispetto che gli si deve, non hanno la stessa
storia e blasone e quindi, per ben figurare, faranno con noi “la partita della
vita”, soprattutto tra le mura amiche. Vi ricordate le partite con “il coltello
tra i denti” delle squadre che incontravano la Juventus quando era stata messa
in Serie B? Chi poi immaginava di vincere a mani basse si sbagliava sia per il
motivo prima esposto sia perché certamente le altre squadre non vorranno certo
fare da comparsa o a disputare il campionato al motto “l’importante è
partecipare”. Senza poi dimenticare che questo per la Pro è stato il “battesimo
del fuoco” in una categoria che non disputava da anni; speriamo che questo
pareggio sia stato di lezione per capire che questa, forse più di tutte, è una
categoria che non regala nulla. Speriamo quindi che l’ambientamento sia veloce,
come fece sempre la Juve in quella maledetta annata in B dove, dopo il pareggio
di Rimini alla prima giornata, intraprese una cavalcata vincente.
Adesso starà a noi, fin
da domenica in casa con il Lecco, sostenere questi ragazzi. Perché un Gran
Premio non si vince alla prima curva ma lo si vince sul rettilineo finale
all’ultimo giro; il resto della gara non conta.
Forza Pro! Avanti
bustocchi!
ANDREA D’EMILIO
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