
Prendo in mano il nuovo Tigrottino o Tigrottino 2.0, come lo
chiamano i miei amici del PPclub e ripenso alla storia che ha avuto questo
giornale all’interno della mia famiglia. Lo leggeva mio nonno nei suoi ultimi
anni di vita, commentando e narrando a mio padre, il periodo d’oro della Pro
Patria. Gli brillavano gli occhi nel ricordare i nomi di tanti eroi che avevano
solcato lo Speroni nel “secolo della gloria”. Pochi anni dopo era mio Padre che
mi leggeva e mi narrava le stesse storie arricchite però, di vicende riguardanti
anche gli anni più bui. Periodi insomma, dove i tigrotti proprio non vincevano
mai!. Mio padre è sempre rimasto fedele alla squadra, tanto di dipingere la sua
ditta e il suo stemma con i colori bianco– blu. Lo sponsor allo stadio negli
anni “Vender” e sempre presente col suo stemma aziendale proprio sul Tigrottino,
(dell’allora amico Pistocchini). La mia famiglia ha sempre letto questi fogli
intrisi di storie e profumi di vite sportive Bustocche. Lo leggevo anche io
anni fa allo stadio nei match di cartello, contro il Legnano, il Varese, il
Como… ma anche nelle domeniche contro dei perfetti sconosciuti. Selargius,
Calangianus, Telgate, Suzzara…. Mio padre ed io allo Speroni, pieno di gente in
C1 o semi-deserto in Eccellenza o in Promozione. Oggi sono passati 32 anni dalla
morte di mio nonno e giusto 10 da quella del mio papà. Oggi sfogliando e
leggendo il Tigrottino ripenso a loro. Due cuori bianco-blu che dall’alto
commentano tra di loro, le fasi belle e le fasi brutte di ogni stagione. Nella
famiglia Merlotti; come in quasi ogni famiglia di Busto, la Pro Patria ha
rappresento e rappresenta un pezzo di cuore. Anche il Tigrottino è stato un
pezzo di vita di Busto e un pezzo di cuore per la nostra città. È entrato nelle
case di quasi tutti gli abitanti dando notizie e curiosità. Oggi vedere il mio
nome stampato su quei fogli del Tigrottino, letto, come detto prima, dai miei
cari, mi mette soddisfazione e gioia, ma anche un pelino di malinconia. La
stessa malinconia che mi prende al cuore quando guardando la tribuna dello
stadio, non vedo più mio padre infuriarsi o gioire per la sua squadra. Oggi
quindi, il Tigrottino è anche di chi non c’è più. È anche il giornale di coloro
che hanno amato questa vecchia tigre nel corso della loro vita. È il simbolo di
chi, ancora oggi si reca allo stadio sventolando la gloriosa bandiera della
Pro…..e intanto……entrando allo Speroni non vede l’ora di leggerlo.
Forza Pro!
Simone Merlotti.
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