
La
secca sconfitta subita al Campo di Marte(
18-2-1952 - Fiorentina-Pro Patria 3 a 0 ) da una pigrona , sbiadita, rinunciataria sin dall'inizio squadra
biancoblu, allarmò il presidente Cerana
già fortemente dispiaciuto per
l'acredine di una polemica innescata da taluni soci che intendeva
addebitargli il passivo derivante
dall'operazione Kubala, in quanto
effettuata in proprio. Asserzione subitamente cassata
dall'Assemblea dei Soci a seguito
della produzione, da parte di Cerana, di un contratto all'uopo dallo
stesso sottoscritto unitamente alla
commissione acquisti della Pro Patria , privo di veto alcuno.
La
stampa milanese, dal Lombardo alla Gazzetta dello Sport ci guazzarono
dentro, con diminutivi alquanto inutili tanto da far sobbalzare ùl pà Carleù
( Carlo Azimonti ), il quale, nel
suo piacevole vernacolo, rammentò aila stampa buona, che Benigno
Crespi -tengit-, garibaldino combattente a Monte
Suello, nato a Busto Arsizio in via Roma
n.13 nell'anno 1848, a fine
ottocento deteneva quote pari al
50% di capitale del Corriere della Sera.
Una
prima firma milanese andò giù ancor duro : consigliò la creazione di
istruttori , mandarli ad insegnar calcio nelle provincie, offrir loro
stipendi, non umilianti mance( 60.000 mensili a Meazza).
Angelo
Borri il baffo, collaboratore al TIGROTTO, membro del Consiglio
Direttivo della Pro Patria, replicò che le
sessanta mila lire erano state offerte a Meazza da un'altra squadra,
asserendo che, Pepìn Meassa, troppo signore, alieno
dal raccontar frottole, buon amico di Cerana, carte alla mano, aveva
incassato dalla Pro Patria, somme di
gran lunga più consistenti.
Il
caso volle che all'ultima del campionato di serie A 1951/52 , al comunale di
Busto, i Tigrotti umiliarono l'Inter - 5
a 1-. Dopo il terzo gol, i nobili ambrosiani, raccattarono gli arnesi di
lavoro( Olivetti portatile), scesero di corsa gli scalini della tribuna nel bel
mezzo di inequivocabili ciàpa su e porta a cà propinati dai tifosi
bustesi esacerbati per il segno dell'ombrello loro
rivolto dal centravanti nerazzurro
Benito Lorenzi , dopo la rete nerazzurra
segnata in avvio di partita sul risultato ancora in bianco.
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