Il secondo compito in classe del quadrimestre è andato male
ed è arrivata un’altra insufficienza. Cresce la preoccupazione per gli esami di
maturità di Maggio.L’insegnante assicura che la preparazione è stata perfetta,
il titolo “ripartenze” era noto agli studenti, per cui è difficile capire il
motivo per cui se la siano fatta addosso appena chiamati ad eseguire il tema. Da capire se la colpa è solo degli alunni, oppure se anche l’insegnante
abbia peccato nell’insegnamento. Del senno di poi ne sono piene le fosse, ma anche di quello
prima del poi, tanto che qualcuno aveva storto da subito il naso appena suonata
la campanella dell’ultima ora di sabato. Il banco di sinistra assegnato al
ripetente, anzi, al tornante non convinceva più di un genitore. L’insegnante, a fine compito in classe, era fermamente convinto
che non contasse il titolo del tema o il nome e il posto dove siedono gli allievi,
ma l’interpretazione, che anche questa volta è stata sgrammaticata. Il rischio di non superare il corso è ora molto alto. A proposito di corsa, sembrava che quelli
dell’altra classe corressero di più. Chissà perché. Dei se e di ma ne sono
piene le fosse, per cui meglio non indagare oltre. A proposito di “ma” ci torna
in mente Mauri. Strano, ma da quando si cerca un banco per lui in classe i
compiti in classe vanno male, soprattutto quelli svolti fuori sede. Colpa dell’allievo
o dell’insegnante? Per la mamma non ci sono dubbi e non ha atteso l'ora di ricevimento per esternarlo. La specialità dello studente è suggerire, ma a chi se poi
nessuno firma il tema? Chissà, forse meglio una classe meno artistica e più
classica? O, serve sempre e per forza lo scientifico? La ragioneria è sempre un
bel compromesso per non rischiare di sorbirsi il linguistico che non sempre
parla la stessa lingua di Dante. L’alunno Colombo ha chiesto come si è vista la partita dalla
tribuna, cercando conferme sul fatto che dal campo si è visto un buon primo
tempo, con tante occasioni non concretizzate dalla Pro Patria e poche, ma
concretizzate, dagli avversari. Diciamo subito che dalla tribuna si è visto comunque
benissimo. Questo per evitare che qualcuno possa pensare che nel simpatico
impianto sportivo di Mazzano (e Ciliverghe), dodicimila persone che sono
riuscite ad avere quello che a Busto è un sogno da sempre (due campi in
sintetico+ uno in erba), si vedesse male la partita e possa cambiare idea sulla
realizzazione dei campi di allenamento per evitare di correre lo stesso
rischio. Però, diciamo anche che ieri sera più di uno sul web si è convinto di
dover aggiornare la mappa del proprio navigatore satellitare che evidentemente
li ha portati in uno stadio diverso a vedere una partita diversa. Che dire di quello che è uscito prima senza neppure
terminare il compito in classe? Forse qui servirebbe l’intervento del preside,
anzi della preside, con una bella nota sul registro. Due compiti in classe
terminati con uno in meno seduto al suo posto non va per niente bene. La campanella della ricreazione non è ancora suonata per
nessuno. Compreso per quelli che il prossimo anno frequenteranno un’altra
scuola. Che non c’entra una “fava”, ma forse qualcosa c’entra…
Flavio Vergani
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