Poi,
Gigi e Marco, sui temi della sceneggiatura riadattata, pubblicano il libro La
maglia di Tommi, che racconta le
vicende di un tredicenne bustese, vezzeggiato e ribelle, sicuro di sfondare nel calcio che conta, a
zero sacrifici. Per Tommi le cose non vanno per niente bene, e, buon per
lui, gli si avvicina un allenatore già
avanti nell'età fermamente determinato ad imporre regole essenziali per
crescere non solo sul campo, bensì a riportare serenità nei rapporti con
il padre, fatto tutto d'un pezzo.
L'allenatore
è Arnaldo Fasoli, attaccante della Pro Patria anni trenta/quaranta, astuto e lesto
goleador, cardine della compagine che nel '41 riconquista la serie B a suon esaltanti vittorie.
Purtroppo
con gli alleati sbarcati in Sicilia , all'inizio dell'anno 1942
Fasoli ritorna alle armi , destinazione
Grecia. Dopo l'8 settembre 1943, è catturato dai Tedeschi, da alleati diventati
nemici invasori, e, tradotto in campo di concentramento.
Ritorna
a casa nell'estate 1945 alquanto mal messo. Le cure riabilitative non sono
brevi, gioca la prima gara solamente a fine aprile 1946.Un mese dopo contro la
Reggiana a Busto subisce la frattura del timpano , lo spostamento della mascella ed il benservito della
Pro Patria.
Ritorna
a far scarpe al Calzaturifio Borri, accolto con simpatia da proprietà e
maestranze. Gioca ancora tra le file di Monza, Domodossola e Castanese.
Nel
1953 entra nello staff dell'Antoniana di Busto Arsizio. Per
anni impone norme basilari per giocar bene e crescere nel
rispetto altrui con lealtà e correttezza.
In
data 3 febbraio 1973 riceve dal presidente della Repubblica Giovanni Leone l'Onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al
Merito della Repubblica.
Giorgio Giacomelli
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