
Bustocco, rione San Giovanni, è stato scovato sul
finire degli anni trenta all'Oratorio da papà Caimi e portato alla Pro Patria. Janos Beckey, lo
accoglie bene lo alleva a puntino tanto
da farlo esordire in 1^ squadra non ancora diciottenne( 29^ di serie B- Pro
Patria Siena 3 a 1). Non gioca nel 1943 e 1944, prosegue negli studi universitari.
Con la repentina morte del titolare Antonio Turconi( 27-4-1945) diviene
titolare inamovibile anche nella stagione successiva culminata con la
promozione della Pro Patria alla serie A. Non percepisce stipendio,
solamente premi partita , parchè
a l'è da Busti. Chiede l'adeguamento delle proprie
corresponsioni alle tabelle vigenti,
non ottiene risposta affermativa,
viene messo in disparte. Mantiene la forma, si allena ogni mattina dalle sei alle otto,
poi raggiunge l'Università poiché la laurea in Farmacia è priorità assoluta.
Nel 1949 rientra nel giro, para tutto contro
Torino, Lazio, Juventus, termina la
stagione alla grande ,passa l'anno dopo al Torino, poi al Bari, al Verona,
cessa l'attività al Fanfulla.
Ha ottenuto la Laurea in Chimica Farmaceutica,
lascia il calcio, si occupa della salute della gente, diviene
consigliere nazionale dell'Ordine dei Farmacisti.
Talvolta scambia quattro parole sul calcio
giocato, scantona su inutili quisquilie
tra l'ieri e l'oggi, ammette che i palloni più leggeri
creano difficoltà oggettive ai portieri attuali, sornione soggiunge che di Bepi Moro non ne ho ancora visto uno.”
Giorgio Giacomelli
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