Si è cambiato prima un carattere e poi un tecnico. La
sintesi di Sandro Turotti è stata chiara. Il profilo che ha guidato la scelta
dell’allenatore è stata chiara, privilegiando chi potesse avere un impatto
diverso sulla truppa biancoblù.
Mister Bonazzi ha pagato il suo modo poco “fair” con il quale
prima si è rapportato con i tifosi (da educare) e poi con la squadra, che nel
dopo Pontisola è stata attaccata senza mezzi termini sia sul piano del
rendimento tecnico, sia su quello del comportamento fuori dal campo. Da lì in poi la scollatura tra tecnico e giocatori è stata
irreparabile e, forse, si sarebbe potuto evitare di passare dal Bricocenter ogni
settimana, cambiando direttamente il manico della scopa. Scopa che è arrivata nuova di pacca appena dopo Pasqua, con
all’interno della scatola una garanzia croata che, secondo i ben informati, non
lascerà spazio per nessun tipo di reclamo. Si è cambiata strategia anche sotto il punto di vista del
carisma, passando da un tecnico esperto della categoria, ma solo di quella, a
uno che ha sempre frequentato il mondo dei professionisti. Forse un modo per
dare ulteriore spessore alla guida tecnica, mettendola al di sopra di ogni
sospetto. Un cambio radicale che vira la direzione rispetto al passato
e toglie ogni alibi alla squadra, ora chiamata a dimostrare il suo valore.
Se, come sembra, il dopo Monza è stata la goccia, ma solo una goccia, che ha
fatto traboccare il vaso, ora c’ è la possibilità di resettare il passato e
compiere l’impresa. Un’impresa che trasmette un sacco di stimoli: vincere per la
prima volta in casa di chi ci precede in classifica, bagnare il naso a tutti
gli avversari, riscattandosi anche verso chi ha pizzicato i tigrotti nell’orgoglio.
Ivan, subito soprannominato “il terribile”,non farà sconti,
visto che si gioca in una manciata di partite un jolly che potrebbe
sbancare il tavolo. Pensate a cosa succederebbe se riuscisse a vincere i play off.
Rivaluterebbe questa rosa, darebbe valore a sé stesso e metterebbe la società
in seria difficoltà nella scelta del tecnico futuro. Insomma, un’occasione per tutti per dare un senso alla
stagione e per rispondere con i fatti alle parole del recente passato. Inizia un mini campionato tutto da vivere. Un piccolo mondiale con cinque partite da vincere. Una sfida impossibile sulla carta, ma è da queste sfide che nascono le grandi imprese.
Flavio Vergani
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