
D'altronde
a Busti Grandi le brucianti vittorie sul
filo di lana della saetta Michelle
Mara stavano quasi alla pari delle memorabili prestazioni calcistiche del funambolo Carletto Reguzzoni.
Dal
dopoguerra in poi Lello Antoniotti soppiantò per raggiunti limiti d'età
Carletto Reguzzoni, Luisòt Casola , Michele Mara.
Casola,
altalenante, bruciava all'arrivo ben più celebrati campioni, tanto da meritarsi
l'epiteto di pazzo volante.
Stravagante,partecipa ad una battuta di caccia con Coppi, Servadei
e Ricci. Spara in centro abitato, si qualifica quale figlio del generale Casula,comandante
della Polizia in Sardegna, la passa liscia.
Poi
abbassa la testa, lavora mezza giornata dal presidente Peppino Cerana.
Vince
via via la il Giro di Campania, la 6^ tappa del Giro d'Italia, la Coppa Placci(
1948), la Milano Torino, l'8^ tappa del Giro d'Italia(1949), il Giro del
Veneto(1950), l'8^ tappa del Giro d'Italia, la Coppa Bernocchi(1951).
Non
perde il vizio di sfottere e non offendere e, se la cava bene anche a Genova,
accusato di vilipendio ad un Vigile Urbano.
Nel
1960 si trasferisce in Messico, entra nel mondo del ciclismo, si fa
promotore del nuovo Velodromo Olimpico a
Città del Messico, entra nello staffo di Moser , recordman sulla pista
del Deportivo.
Nel
1970 da una mano assai efficace alla sistemazione logistica della nazionale di calcio azzurra , giunta alla
finale dei Campionati del Mondo, persa contro il Brasile targato Pelè,
passata alla storia anche per i soli sei minuti fatti giocare al fuoriclasse
azzurro Gianni Rivera.
Luisòt
, bustocco, scherzoso, beffardo,
micidiale sul filo di lana, ha tenuto alto l'onore di Busti Grandi,
senza scomodare il tamburo principale della Banda d'Affori.
Giorgio
Giacomelli.
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