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Mille e  dodici spettatori si sono gustati una bella partita in un pomeriggio di ritrovata primavera. Tanti  per la categoria e, che a Lecco ne dicano, erano molti anche i tifosi bustocchi , per cui,  nessuna sconfitta sugli spalti per i tifosi locali, anzi...
Diremmo doppia vittoria considerando il risultato sul campo e la numerica sugli spalti a testimonianza che, forse,  il pubblico di Busto sta tornando, proprio come l’occupazione e l’inflazione.
Chi non è inflazionato è senza dubbio il talento di Santana che con una doppietta stende il Lecco. Il killer incaricato da una banda ben organizzata che ha saputo incantare i molti presenti, tra i quali l’ex direttore Asmini( nei distinti coperti), il direttore sportivo Lamazza e mister Prina ( ex Entella).
Partita senza storia come sottolineato sportivamente dall’allenatore del Lecco e dal vice presidente che hanno parlato di una Pro Patria che andava a cento all’ora e di grande qualità del tutto fuori portata per i Lecco.
In effetti, l’orologiaio Javorcic ha assemblato un meccanismo perfetto che batte il tempo del rock and roll senza cedimenti. Un metronomo in grado di dettare i tempi  in maniera sincrona tra i vari reparti concedendo colpi di spada e di fioretto a seconda delle circostanze. Volendo trovare un difetto si potrebbe dire che è migliorabile la fase di attacco che produce ancora poco rispetto al volume di gioco prodotto. Ma, siamo alla prima giornata non si può pretendere la perfezione. Altra considerazione riguarda la panchina. Fortunatamente, da quest’anno, sono concessi cinque cambi che permettono di schierare più componenti di una panchina davvero”gold”. Un patrimonio che potrà fare la differenza. Oggi sono entrati a gara iniziata: Arrigoni, Pedone, Gucci, Chiarion, Mozzanica. Gente che giocherebbe titolare ovunque. Insomma, dopo la prova di Coppa Italia che ha lasciato l’amaro in bocca, oggi si è avuta una risposta perentoria dei tigrotti che hanno fatto capire che chi vorrà vincere il campionato dovrà necessariamente fare i conti con loro.

Flavio Vergani 

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