E’ sembrato che l’allievo abbia smesso di studiare, iniziando
ad insegnare. Bocciato! I troppi compiti in classe andati bene hanno illuso lo
studente che ha pensato di poter cavarsela nell’interrogazione, anche solo studiando
metà della lezione. La caccia al colpevole è inutile. Qualcuno ha sbagliato in
maniera evidente, come Guadagnin, altri in maniera semievidente come Colombo,
altri in maniera nascosta, ma ugualmente grave. L’impressione è stata che anche
l’insegnante abbia commesso l’errore di non correggere il compito in classe con
la matita rossa come avrebbe dovuto. Anzi, ad un certo punto è sembrato che le
correzioni siano state peggiori degli errori. Risultato? Una doccia gelata per i più di mille tifosi
presenti, tra cui il patron dell’Inveruno Simonini presente con il corpo in
tribuna laterale e con l’anima in tribuna centrale, visto che è stato
individuato in due posti diversi nello stesso istante. Quello vero, per gli
amanti della precisione, era quello in tribuna laterale in compagnia di Viganò,
mister del Ciserano. Tornando a noi, un incidente di percorso dal quale trarre un
insegnamento utile per il futuro che non toglie i valori di questa squadra, che
nel primo tempo è parsa fuori categoria. Troppo forte nel primo tempo se si
pensa che la qualità in campo era orfana di Le Noci, Disabato e Bortoluz,
troppo debole nel secondo tempo se si pensa che la Pro godeva del vantaggio
numerico. Due poli opposti di una squadra il cui magnetismo ha attratto la
passione della sua gente nel primo tempo con quel polo “più” così spettacolare
e fatto disperare la stessa con quella polarità “meno” del secondo tempo. Errori a parte, quel che ne esce da questa giornata di
campionato è la conferma dell’estremo equilibrio del giorno, dove manca l’ammazza
campionato. A Grumello cade la Virtus Bergamo, il Crema pareggia in casa con il Dro e
il Rezzato è fermato in casa dal fanalino di coda Lumezzane. Pensare che quando
la Pro Patria pareggiò a Dro e quando vinse all’ultimo respiro a Grumello
qualcuno storse il naso. Questo fa capire quanto debba cambiare la percezione
sul valore degli avversari, soprattutto quelli con un nome senza blasone. Per finire: è stata presentata la nuova maglia della Pro
Patria, bellissima ed emozionante. Vestirà con eleganza e classe i nostri
ragazzi. Apparenza trasmette competenza, dice qualcuno. Altri replicano che l’abito
non fa il monaco. Noi, diciamo che basta stare nel mezzo. A fronte di una maglia
così, ma non solo, visto che l’intera collezione bustocca è di grande pregio,
occorre mantenere un livello di decenza, sempre e comunque. Presentarsi in sala
stampa in accappatoio, ciabattine e calzini sarebbe da evitare. Anche e
soprattutto quando non siamo tra di noi, ma in presenza di giornalisti e
telecamere ospiti. L’immagine ha il suo perché e un dress code è consigliato
sempre e comunque. Anche qui, troppo belli da una parte, troppo brutti dall'altra. La versione dottor Jakyll e mister Hyde non è per questa Pro Patria, né in campo, né fuori.
Flavio Vergani
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