La Pro Patria sbanca il campo maledetto di Lumezzane per due
a uno (goal di Zaro e Gucci), issandosi solitaria in testa alla classifica, dopo il pareggio del Rezzato
con la Bustese e del Darfo Boario a Trento.
Una vittoria del gruppo che ha saputo far di necessità virtù,
trasformando le assenze di Santana, Le Noci,
Disabato e Bortoluz in stimolo per dare ancora di più per saltare l’ostacolo.
Un gruppo che comprende tutti i giocatori, ma anche “lo scacchista”
Ivan Javorcic che, fin dalla conferenza stampa di sabato mattina, aveva confidato
ai presenti di aver studiato molto bene lo scacchiere bresciano e pensato ad un’apertura
a sorpresa. Per sostituire “Re” Santana,
serviva il “Pedone” e l’”Arrigoni” e così è stato. Vantaggio immediato per i
tigrotti con Zaro, ma soprattutto difficoltà da parte del vertice basso locale
a far gioco per la zanzara Arrigoni che si è trasformata fin da subito in
incubo per gli avversari, tanto che l’allenatore del Lumezzane ha dovuto ricorrere al primo
cambio fin dalla mezzz’ora del primo tempo per trovare una soluzione.
Una magia tattica di Javorcic da applausi che ha di fatto
inciso pesantemente sul risultato finale.
Da applausi è stato
anche il pubblico bustocco giunto in buon numero a Lumezzane e con ultrà in
forma smagliante. Cori per novanta minuti di grande intensità che rimbombavano
nella cattedrale del deserto valgobbina. Una parentesi dovuta: biglietti
nominali con scrittura a mano (con biro), stewards e carabinieri, come quando si
era in Lega Pro, birra non servita agli ultrà per evitare qualsiasi rischio,
non sono bastati per impedire una gita fuori porta di qualche ultrà, giunto tranquillamente fino in curva ospite. Peraltro, l’incontro è stato del tutto
cordiale e tranquillo e gli stessi ultrà bustocchi si sono prodigati per far
tornare i gitanti nella propria residenza, ma ,forse, servirebbe meno
repressione e più collaborazione, visti i risultati.
Per il pubblico giunto a Lumezzane è arrivato il
ringraziamento di mister Javorcic. Quanto da lui dichiarato è miele che cola per i tifosi e merita di
essere trascritto alla lettera. Dice Javorcic: “E’ stato come giocare in casa, penso che sia veramente un valore aggiunto questo nostro non
pubblico, ma popolo, lo chiamerei così perché è giusto chiamarlo così. Ci trascina ,ci tiene a noi e anche noi facciamo del nostro per meritarcelo, ma è davvero
importante e lo sentiamo molto vicino”.
Nel Lumezzane nulla hanno potuto gli ex tigrotti Taino e Di Biase, vittime di uno schema tattico poco attinente alle loro caratteristiche
disegnato da mister Pucicca, che oggi ci ha capito davvero poco sotto il punto di vista
tattico.
Alla fine, tutti contenti tra i bustocchi,tranne uno. Il
solito tifoso imbruttito che non ha saputo gustarsi nemmeno questa vittoria,
nemmeno questo allenatore, nemmeno
questo Gucci, nemmeno questo primato, nemmeno…nemmeno…nemmeno.
Flavio Vergani
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