La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Questa la
sintesi del periodo che sta vivendo la Pro Patria che dopo essere arrivata in
vetta si trova con l’infermeria piena. Bortoluz recuperato e subito perso per squalifica, Le Noci,
Disabato e Santana vittime di problemi muscolari. Tre infortuni appartenenti
alla stessa categoria che possono essere motivati dalle più disparate
motivazioni. Età, tipo di preparazione atletica, casualità, predisposizione.
Certo è che, in senso generale, il calendario non aiuta. Giocare tre partite
settimanali con frequenza così ravvicinata non è certo la soluzione migliore
per squadre di serie D che non possono permettersi un ampio turn over. Turni settimanali che, peraltro, limitano l’accesso allo
stadio ai lavoratori che si vedono costretti a perdere la gara a meno di
ricorrere a permessi lavorativi. Ma, ormai, nulla stupisce di questo mondo del calcio e della
sua organizzazione a cui capo c’è chi si indigna (giustamente)per undici
adesivi, ma si dimentica di aver dato prova di essere della stessa pasta quando,
al posto degli adesivi, parlava di banane. Forse, anche in quell’occasione si
sarebbe dovuto leggere un pagina di un libro, magari di ricette. O, forse
ancora meglio ,autoassegnarsi una daspo di otto anni e sparire dalla
circolazione. Giusto per par conditio.
Flavio Vergani
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