Una normale classe elementare, con una maestra normale. In
un giorno normale tutto diventò straordinario. Arrivò in classe la Pro Patria. Molti bambini non sapevano neppure cosa fosse, ma prepararono
striscioni, disegni e poesie. All’ingresso, regalarono una standing ovation ai
giocatori. Poi, in silenzio li ascoltarono e subito si innamorarono. Chi di Serafini, chi di Cozzolino, chi di mister Cusatis.
Qualche settimana dopo, grazie a chi allora decise di non apparire, ma ora è
tempo di dire (Roberto Centenaro), un pullman partì dalle scuole Bertacchi con
destinazione stadio Speroni. Ci fu un allenamento condiviso con i tigrotti. Erano in tanti, tantissimi. La speranza di tutti fu che
almeno uno di loro potesse diventare tifoso della Pro Patria. Uno, non di più. Si coltivò la pianta grazie alla maestra Alessandra Colombo
che promosse l’iniziativa prima, durante e dopo. Lesse persino il Tigrottino in
classe, per colorare i cuori di bianco e blù. Quella classe elementare normale e quella maestra normale
diventarono straordinarie, innaffiando il progetto con passione ed energia. D
anielino aveva il poster del Milan nella sua camera, ora ha
quello della Pro Patria. Nel frattempo è diventato Daniele e la sua passione è
cresciuta con lui. Nel suo cuore è rimasto Cozzolino, ma ora brinda con
Serafini. Sveva, che sedeva al suo fianco nei banchi di quella classe
straordinaria, aveva già nel cuore Anania, ma qualcosa cambiò in quel “Giorno”. Ora, Danielino e Sveva, hanno messo il nome su una
piastrella dello Speroni e se quel giorno lontano non avessero incontrato la
Pro Patria, forse oggi sarebbero lontani. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore di questi splendidi
colori. Non fu semplice, servì il sacrificio di molti consiglieri
del Pro Patria Club, la disponibilità della società, dei calciatori e qualche
risorsa economica. Ma, alla fine, si raggiunse il doppio dell’obiettivo: due
nuovi tifosi. O, forse, di più. Chi li conosce più due bambini ora adolescenti?
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I ragazzi delle Bertacchi |
Che bello sarebbe ritentarci per altri due. Chi ci sta?
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Daniele |
F.V.
Siamo al giorno “dopo”… Organizzare questo incontro era una sfida che trovava tutti ad una prima volta. Noi della scuola per la prima volta invitavamo una squadra a parlare coi ragazzi proprio dell’ “essere squadra”. Siamo da tempo convinti che ai ragazzi occorra far fare incontri significativi con la “realtà sociale” che vive, che sa tradurre in stili di vita esemplari quello che si insegna loro quotidianamente. La scelta della Pro Patria non è stato casuale: è “la” squadra storica della nostra città e ci è parsa una compagine che avesse da dire tanto. , il saper curare e valorizzare ogni persona del team…. Emergevano, in questi confronti, tutti gli aspetti che avevano fatto nascere il desiderio di “portare a scuola” una squadra che potesse trasmettere ai ragazzi messaggi positivi per la loro vita. Queste erano le persone che i ragazzi dovevano ascoltare, queste le persone che avevano qualcosa di speciale .
Nell’idea dell’incontro sono sempre stati presenti i tifosi: da subito sono stati tra i protagonisti, perché convinti che abbiano un ruolo ben chiaro e insostituibile nella vita di una squadra. Da subito il Pro Patria Clubs ha dato la piena disponibilità organizzativa ed ha assicurato la possibilità di avere un teatro a disposizione: così potevano essere tante le classi che avrebbero potuto partecipare a questo incontro così particolare e nuovo. Verranno anche stampate altre copie del “Tigrottino” da regalare a tutti i ragazzi presenti. Ed il Presidente Centenaro ha subito accettato di mettersi in gioco anche per spiegare come essere tifosi che sostengono con forza ed in modo positivo la squadra, assolvendo così al loro ruolo.
Ok, toccava poi ai ragazzi prepararsi per l’incontro e preparare anche l’accoglienza agli ospiti: il loro interesse farà nascere le domande, la loro fantasia si esprimerà in cartelloni e slogan con i quali gridare in coro i saluti. Ma sulla loro vivace e personale partecipazione non ci sono dubbi.
L’abbiamo voluto in tanti e con determinazione, i ragazzi sono troppo importanti per fallire, ciascuno ha fatto la sua parte con serietà e senza risparmiarsi: i sorrisi di tutti, alla fine, sono la conferma che gli obiettivi sono stati raggiunti…anche questa volta.
Tutti i protagonisti, proprio tutti, hanno dato il meglio di sé….: tutti hanno confermato la fiducia riposta in loro.
Non c’è altro da aggiungere: le emozioni che abbiamo provato e le riflessioni fatte dai ragazzi rimarranno nel cuore e nella mente di tutti. Il buon seme gettato ha raggiunto terreni fertili: i ragazzi sanno riconoscere la bontà del seme. Noi adulti abbiamo il dovere di gettare loro solo semi buoni e forti: è bello poter dire di essere riusciti a farlo, tutti insieme.
Grazie di cuore per averci preso per mano! Cercheremo di essere CAMPIONI NELLA VITA, CAMPIONI NELLO SPORT!”
Alessandra Colombo
(docente scuole Bertacchi)
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