La Pro Patria entra in modalità Quaresima e fa digiuno fin dalla prima domenica perdendo per uno a zero con il Pontisola.
La sintesi della gara è semplicissima: la Pro Patria domina, fa tante cose belle e una male, ossia non concretizza, il Pontisola fa tante cose male e una benissimo, ossia segna.
Alla fine, solito olio di “Recino” che inventa un goal da punta vera e decide il match.
Un caso? No! L’analisi è impietosa e dice che i tigrotti hanno perso tre partite nell’identico modo: sconfitti per uno a zero a Crema, in casa con il Rezzato e con il Pontisola e in tutte e tre le occasioni sono state decisive le punte avversarie, ossia Ferrario, Mair e Recino. In tutte e tre le partite la Pro Patria ha dominato sul piano del gioco e perso sul piano del risultato finale.
Tre indizi fanno una prova, questa squadra ha necessità di migliorare la fase offensiva. Come? Non lo sappiamo, per questo c’è mister Javorcic, ma dopo aver deciso di non intervenire nel mercato di gennaio viste le alternative in panchina, forse è giunto il momento di optare per le stesse.
Tra l’altro, tanto per far nomi, in panchina c’è Bortoluz che è un under, questo permetterebbe di far riposare un giovane tra quelli sempre in campo per dare loro respiro.
Perdere fa male, perdere in questo modo lascia senza parole. Nel primo tempo la Pro Patria sembrava una squadra di una categoria diversa vista la facilità con la quale disponeva dell’avversario. Nel secondo tempo tale supremazia si è leggermente ridotta rimanendo tuttavia importante.
Un ispiratissimo portiere locale, tale Pennesi, classe 1989 con trascorsi in serie B decideva di fare il fenomeno parando anche l’imparabile, ma i nostri attaccanti in più di un’occasione lo graziavano con perdono quaresimale.
La Pro Patria pagava l’occhio tanto che il direttore sportivo del Pontisola ammetteva sportivamente la superiorità ma, forse, centrava il problema quando affermava che con Recino davanti e il loro Mandelli a centrocampo la Pro Patria avrebbe dieci punti di vantaggio sul Rezzato.
Rezzato che continua la sua marcia sbarazzandosi per un set a zero del Lumezzane sul campo centrale di Wimbledon.
Adesso? Importante è non cadere nella sindrome del dopo Monza dello scorso anno. La distanza daL Rezzato è di 4 punti, potenzialmente di uno vista la gara in meno dei tigrotti. I bresciani sono alla nona vittoria consecutiva, prima o poi dovranno cedere qualche punto. In più, trattasi di una squadra costruita in corsa che potrebbe risentire di una preparazione fisica non ottimale. A primavera potrebbero subire dei contraccolpi. Serve non mollare un centimetro fin dalla gara di mercoledì con la Virtus Bergamo.
Crederci è un dovere.
Flavio Vergani
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