Nel tempo delle colombe la Pro Patria festeggia coni “Galli”.
Il terzino bustocco sblocca la partita con la Bustese grazie ad un millimetrico
colpo di testa spiananado la strada verso la vittoria finale della Pro Patria
nel derby con il “Busto Piccolo. E, dopo il dolce, arriva la frutta secca con Le Noci che tira fuori dall’uovo di Pasqua una
sorpresa di grande valore con un controllo di tacco e un missile terra aria che
si insacca all’incrocio dei pali della porta della Bustese.
Due episodi di una partita praticamente perfetta dei
tigrotti che hanno impressionato per l’asfissiante pressing alto che ha tolto
fiato e idee ai locali e per la maturità con la quale ha gestito la partita. La
Bustese, squadra di valore che ha saputo
fermare il Rezzato e il Pontisola, è sembrata un agnello sacrificale pasquale
vista la scarsa resistenza mostrata nel match.
Come sempre il calcio non identifica precisamente dove finiscono
i meriti di chi vince e dove iniziano i demeriti dei perdenti, ma si è avuta la
netta impressione che in campo oggi ci sia stata solo la Pro Patria, tanto è
stata di spessore la partita dei biancoblù.
Mister Javorcic ha dovuto far fronte alle assenze di
Colombo, Scuderi e Santana ma, come sempre, la panchina ha risposto presente e
davvero non si è sentita la mancanza di nessuno di loro.
Sontuosa prova di Le Noci che è apparso finalmente quello di
Crema, Disabato ispiratissimo a centrocampo e Gazo in versione “cane da tartufo”
hanno dato spessore al match con una prestazione davvero di qualità.
Bella la cornice di pubblico con tribunetta del velodromo
praticamente esaurita grazie alla folta rappresentanza bustocca. Una conferma in più di cosa sarebbe stato il
campionato se la Pro Patria avesse potuto giocare a Inveruno, Caronno, Varese,
Como, invece che nelle remote terre bergamasco-bresciane.
Vero e proprio disastro della giornata è stato l’arbitro,
tale Bettarino da Siracusa, che, oltre non azzeccarne una, si è eletto a
protagonista negativo della giornata prendendo di mira i tigrotti ( in
particolare Disabato) con decisioni ai limiti del comico. Sua applauditissima “spalla”
è stato il guardialinee Betta di Bolzano che è sembrato radiocomandato dall’arbitro
in ogni sua decisione che veniva presa solo dopo consultazione visiva con l’arbitro.
Da chiedersi il motivo per cui si fanno arrivare fenomeni del
genere da Siracusa ( e da Bolzano) per arbitrare un derby lombardo con costi
che non giustificano la prestazione. La speranza è che il promesso reddito di
cittadinanza promesso dal movimento “Cinque Stelle” possa sanare situazioni
aperte del genere, dando modo a tutti di poter evitare di fare quello che non
si è in grado di realizzare.
In sintesi, nessun rimpianto per chi ha preso ferie pur di
essere presente al derby, identica felicità per chi, come il nostro Scalvi, ha
fatto girare l’economia del paese, rimanendo in ufficio e
bel pomeriggio per i pensionati che hanno avuto modo di festeggiare la Pasqua
in anticipo, grazie al regalo dei tigrotti.
Come sempre, tutto è bene quel che finisce bene e l’ultimo
chiude la porta. Si torna in campo domenica 8 aprile quando arriverà allo “Speroni”
la Pergolettese. Ci sarà da vendicare la sconfitta dell’andata e le molte multe
per eccesso di velocità piovute sulla testa dei tifosi bustocchi letteralmente
depredati dal telelaser fisso posizionato a Pantigliate.
Flavio Vergani.
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