Il “Danilo” del club aveva previsto che il Rezzato
avrebbe chiuso la pratica prima della sua sosta e con lui erano d’accordo in molti.
Il “De Bacco” era stato molto “tranchant”, quando sui social aveva condiviso la
sua certezza: “Il Rezzato vincerà largo con Darfo Boario e Lecco”.
Il Lecco? Sorrisini di circostanza con un solo
significato: in gita a Rezzato per farci purgare la gara di ritorno.
E poi, non noi vinciamo mai. Le cinque finali da vincere e
da affrontare come tigri affamate erano state affrontante come agnellini
pasquali.
La gente che molto ama, molto pretende e, in settimana, non gliele aveva
certo mandate a dire ai tigrotti. Gli stessi, anche, ma non solo, punti sul vivo da questi spilli ,hanno cambiato atteggiamento e, finalmente, ecco la goleada, ecco la
dimostrazione di forza tecnica da sempre attesa dai tifosi.
Poi, il calcio ha le sue regole, le sue imprevedibilità,
le sue incoerenze, che mettono in discussione tutte le certezze. E, ieri, è
arrivata l’ennesima conferma con la sorpresa di Rezzato.
Anomalie che diventano persino statistiche, come le chiama mister Javorcic, che
dicono che la difesa migliore del girone (e di tutti i gironi di serie D), la
squadra che ha perso meno partite ( 3 contro le 6 del Rezzato), la squadra con
il quarto miglior attacco del torneo, non è prima in classifica e per
diventarlo dovrà vincere le prossime due partite. Un'assurdità che però è pura realtà.
Fortunatamente, tra questi falsi profeti c’è un Nostradamus nostrano che, in
tempi non sospetti, aveva letto il futuro dei tigrotti in maniera perfetta.
Era il 16 marzo quando Andrea da Busto, detto anche “Statistiche”, confidava il suo sogno a Francesco Inguscio de “La Prealpina”.
Avvertito in
sogno, come ai tempi del Re Erode, gli veniva comunicato che la gara Rezzato Lecco sarebbe finita sull'uno a uno.
Andrea, ancora debitore verso il destino di una camminata al
Sacro Monte promessa in caso di salvezza della Pro Patria nel campionato di
qualche anno fa, ma sempre brillantemente evitata, viene nuovamente ingaggiato dalle forze
occulte per comunicare il “verbo” ai falsi profeti.
Lui, scrive nero su bianco (anzi, nero su verde) trasmettendo ai posteri la profezia e ieri, ha aperto la “Porta santa”,
condividendo la rivelazione con il popolo bustocco.
Non prima di aver sofferto i 7 minuti di recupero della
gara del Rezzato, una sofferenza senza fine che , per una volta, non si è trasformata nella solita beffa.
Non è stata la sola rivelazione della giornata, Silvio
Peron, giornalista della Prealpina, ha quantificato in dieci anni di vita in meno la tassa pagata per le sue
sofferenze vissute in nome e per conto della Pro Patria.
Un conto al netto delle due ultime partite del campionato
che, a occhio e croce, toglieranno ancora un paio d’anni di vita a tutti.
Un contributo che i tifosi pagherebbero volentieri per
centrare l’obiettivo.
Perchè alla fine non esistono falsi profeti, maghi o spilli di nessun genere, ma solo gente con un immenso amore per questi colori, certificato dai molti gesti di vicinanza che settimanalmente vengono riservati ai tigrotti.
Pensieri e parole sono le reazioni del cuore che non dovrebbero preoccupare o essere diversamente lette. Ci sarebbe da preoccuparsi solo in caso di indifferenza. Tra l'altro, di questa ne sono piene le fosse di Busto Arsizio. Per cui, se proprio si volesse appuntare, bisognerebbe iniziare da lì.
Flavio Vergani
0 commenti:
Posta un commento