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Giannino non manca mai! Mitico!

La Pro Patria vince a Mazzano con il Ciliverghe e, proprio sul rettilineo finale, mette la freccia superando in classifica il Rezzato.
I bresciani, tifosi e qualche giocatore capitanati da Sodhina, si sono presentati in massa a gufare contro la Pro Patria, ma i tigrotti li hanno delusi vincendo la partita per tre a uno.
Presente anche Mario Balotelli venuto a sostenere il fratello che gioca nel Ciliverghe.
Che la giornata fosse di quelle importanti lo si era capito vedendo la folta rappresentanza bustocca arrivata a Mazzano con tre pullman e molte auto private. C’erano anche quelli che vengono solo quando c’è qualcosa di importante e, di conseguenza, oggi era una giornata importantissima.
L’”Holigano”, in settimana, aveva giustamente sottolineato che quando c’è aria di vittoria tutti salgono sul carro, ma, concludeva l’ultrà bustocco, che “va bene così”. In effetti, un po’ di gelosia di chi  c’è sempre stato c’era ed è normale che ci sia, ma la mentalità disagiata del popolo tigrotto, quello vero, non si sofferma su questi dettagli, ma bada al sodo, ossia al risultato finale. Per cui, welcome per tutti anche per il super disagiato seduto vicino allo scrivente che non era al corrente del fatto che oggi il Rezzato osservava il turno di riposo.
Passiamo al match: la Pro Patria ha la miglior difesa della serie D, questo lo si sapeva, ma oggi la stessa ha deciso di aprire una filiale specializzata anche nel goal per prendersi ancora più meriti.
Così, Cottarelli, dopo aver scoperto domenica scorsa l’ebbrezza del goal, decideva di concedersi il bis portando in vantaggio i tigrotti. Molnar non ci stava a farsi bagnare il naso da questo sfrontato under e la metteva dentro per il raddoppio. Poi, il Ciliverghe accorciava le distanze, facendo avvertire coliche di dissenteria ai presenti. Ma, ecco che dalla panchina arrivava un ragazzo tanto bravo quanto umile, un esempio quanto a pazienza e disponibilità che realizzava il goal del tre a uno. Lui è Matteo Arrigoni, uno che compri a scatola chiusa perché vuol dire qualità. Sugli spalti si esultava, sua mamma inscenava una personalissima “olà” che la ripagava dei tanti chilometri percorsi con il marito per vedere giocare il suo Matteo. A volte senza avere questa soddisfazione, a volte solo per qualche minuto. Ma, lei ha sempre fatto sentire l’incitamento a tutti i ragazzi, senza risparmiare voce ed energia. Quasi fossero tutti suoi figli. Un esempio da Oscar di come lo stile dei genitori possa essere assorbito dai figli. Belle le parole a fine gara di mister Javorcic per Matteo: “A lui ho dato meno opportunità in relazione a quello che Matteo ha dato alla squadra, ma si è sempre fatto trovare pronto". Le grandi squadre hanno bisogno anche di grandi giocatori che non sempre sono solo quelli noti. Ci sono anche campioni silenziosi che sanno parlare quando interpellati. Oggi, Arrigoni, ha risposto presente all’appello dell’esame finale.
Cos’altro raccontare? A occhio e croce i nostri lettori erano tutti  Mazzano, per cui sanno tutto. A chi, come il Dario Malvestiti, era beatamente stravaccato sulle spiagge campane non raccontiamo niente di più per punirlo per la grave assenza.
Eros Ramazzotti direbbe che “più bella cosa non c’è” dell’applauso convinto che la tribuna ha riservato al “Merlino”, quando gli ultrà lo hanno ricordato con due cori dedicati. Lui se ne è andato alle tre di notte, forse per prepararsi a questa trasferta, così alle tre del pomeriggio era nuovamente con tutti noi. In curva, con quei tifosi che amava di più, perché come fatti come lui. Loro, gli hanno chiesto ancora una volta di portarli a divertire (eufemismo)e lui, da lassù, gli ha sorriso cercando di trovare il modo per non deluderli. Nemmeno questa volta, perchè  il "Merlino" non ha mai deluso.
Ciao Tigrotto!
Flavio Vergani

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