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Gli ultrà cantavano” vinceremo il tricolor”, Patrizia Testa andava sotto la curva con in mano la coppa dei vincitori del campionato. Sogno o realtà? Realtà, stavolta è pura realtà.
Le è sfuggita la Champion League con l’altra sua squadra, ma questa vale molto di più per lei e per tutti.
Vincere questa serie D è stato più difficile che vincere in Europa, lei ci è riuscita bagnando il naso ai chi  faceva il tifo per il Rezzato, anche se non bresciano di nascita.
I suoi meriti? Tanti. Molti facilmente identificabili come il suo sacrificio economico, altri più nascosti che pochi conoscono ma che non per questo valgono meno.
Ad esempio, non noti a chi fa i conti per approssimazione sul costo di questo campionato e dimentica che c’è ancora un passato da pagare che grava sulla gestione economica corrente dilatandone l’importo.
Per cui, chi preventiva per “difetto” lo fa in tutti i sensi : economico e letterale, sbagliando in entrambe le modalità.
Meriti che comprendono la fiducia totale e il rispetto delle persone con le quale ha condiviso il suo percorso vittorioso.
Sandro Turotti, per esempio, vera e propria “conditio sine qua non”del progetto, il quale ha ricevuto costanti dimostrazioni di riconoscenza, non solo a parole ma con i fatti.
Chi ha bussato alla porta della sede societaria per discuter trattative, partnership sportive o economiche, modelli più o meno creativi di gestione parallelamente convergente, ha sempre trovato un “must” da accettare che faceva rima con Turotti.
Questa attenzione, se da un lato ha causato qualche perdita di marinai in corso di navigazione, ha dall’altra cementato il ponte di comando con sviluppo di un forte senso di appartenenza.
Un Turotti che, parliamoci chiaro come sempre qui avviene (che piaccia o no, ma se non piace basta non leggere,) sarebbe stato per tutti il capro espiatorio perfetto in caso di perdita del campionato per il mancato arrivo dell’attaccante.
Giusto ora rendere merito a lui e alla presidente a riguardo delle scelte effettuate rivelatesi vincenti. Che mancava la punta lo si è detto e stradetto fino al 5 Maggio, dal 6 Maggio non lo dice più nessuno. Serviva o no? Forse si, forse no, ma almeno il “forse” ora è obbligatorio pronunciarlo se proprio si vuole mantenere la precedente vacillante posizione.
Meriti che comprendono la capacità di Patrizia Testa di coltivare il poco per far crescere il molto. Unet Energia di Pirola è un esempio perfetto  sul tema. Dopo aver scritto il proprio nome sulla maglia della Pro Patria, ora potrebbe scriverlo sulla sua anima. Una escalation logica e conseguente all’apprezzamento che Patrizia Testa ha suscitato nel management di Utet che ha trovato logica e automatica consacrazione con il possibile sviluppo di progetti più radicati.
Meriti che comprendono uno stile paziente, per qualcuno fin troppo paziente, verso chi le ha fatto promesse e fatica a mantenerle. La realizzazione dei campi di allenamento in sintetico sta diventando un caso da “Striscia la notizia”, ma lei preferisce “l’understatement” piuttosto che alimentare lo sterile fiume della polemica.
Uno stile apprezzabile che andrebbe riconosciuto e premiato, seppur si abbia l’impressione che qualcuno lo stia usando e abusando.
Una coppa piena di meriti che Patrizia Testa mette in bacheca alla faccia di chi aveva la pretesa di insegnarle quello che non sapeva, solo in virtù di un’aureola di campione del mondo che fa curriculum nello sport ma non nella vita.
Una rivincita verso chi l’aveva frettolosamente etichettata come incompetente destinata ad essere fagocitata in questo mondo pieno di squali.
Lei ha avuto il merito di imparare, di pagare in tutti i sensi (economico e non)il suo noviziato, di selezionare le persone e di credere in esse fino in fondo.
Alla fine ha vinto dimostrando il valore del progetto.
Ora la Pro Patria è in serie C ripulita nell’immagine etica, nel conto economico, valorizzata nel settore giovanile. Assets indispensabili per poter crescere nel breve periodo.
In città l’entusiasmo è timido, prevalgono le paure e la domanda che più o meno tutti fanno è la stessa: ma ce li ha i soldi per la serie C?
Domanda completamente sbagliata. Quello che serve chiedere è : Ci sono i campi per fare la serie C, o no?
Riposta alla domanda sbagliata: Si soldi finora ci sono sempre stati e li ha messi Patrizia Testa e qualche amico.
Risposta alla domanda giusta: No, i campi non ci sono, non ci sono mai stati, avrebbero dovuto esserci da 5 anni a questa parte ma non sono ancora pronti. Erano stati promessi dall’amministrazione comunale a quello di prima e poi a quella di adesso senza che nessuno li abbia mai visti. La pazienza è la virtù dei forti? Patrizia Testa è paziente e forte, ma non esageriamo con i proverbi…passiamo ai fatti per una volta.
Flavio Vergani

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