Come un matrimonio, come la nascita di un figlio. Un popolo
che cresce tramandando una storia da non dimenticare. Noi eravamo i figli dei
nostri padri, i nipoti dei nostri nonni, ora siamo i padri dei nostri figli, i
nonni dei nostri nipoti.
Noi siamo quelli che siamo perché il ricordo ci ha permesso
di vivere questa passione con lo stesso stile di chi c’era prima di noi. Un’eredità
pesante tanto quanto entusiasmante.
Ecco l’importanza di chi in questo momento sta scrivendo il
presente per consegnarlo al futuro. Noi siamo testimoni del nostro tempo,
responsabili di non portare via nulla di quello che servirà a chi verrà dopo di
noi per essere come noi.
C’è chi, come Giovanni Garavaglia e il leggendario Belosio
hanno preparato l’album fotografico della vittoria, c’è chi, come Andrea
Fazzari, “Museum manager dell’Antro della Tigre, proprio oggi si appresta a far
firmare le partecipazioni a tutti i giocatori protagonisti del matrimonio con “Vittoria”
e chi invece ha scritto sul registro della storia i nomi di amici e parenti
legati alla sposa.
Giorgio Giacomelli, per esempio, che il 16 Maggio ha voluto
ricordare il compianto figlio Andrea con un regalo dei suoi. Ha consegnato
nella mani dei giocatori biancoblù il volume “Tigrotti”, testo ufficiale della
facoltà di storia sportiva della
università bustocca della quale è rettore da sempre.
A Santana e Le Noci un regalo in più con le foto storiche di
Antoniotti e relativa narrazione storica, un modo silenzioso, ma estremamente
significativo, per dire loro quanto siano stati importanti per centrare la
vittoria finale. I paragoni non sono mai eleganti, ma c’è chi trova il modo per
attribuire le giuste importanze e i proporzionali valori tenendo conto del
contesto nel quale si muove la storia.
Giacomelli non si è dimenticato dello staff della Pro
Patria, capitanato dal team manager Beppe Gonnella, che ha avuto pari
trattamento quale elemento fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo.
Alla cerimonia era rappresentato il board societario con Patrizia
Testa e Sandro Turotti, oltre a mister Javorcic, che è apparso visibilmente
felice per queste attenzione nei suoi riguardi e dei suoi ragazzi.
“Dulcis in fundo” i cenni relativi alla nascita del conio “Tigrotto,
raccontati da Giorgio con la consueta maestria e proprietà della narrazione
storica.
Grazie a chi sta scrivendo questo capitolo della storia al
quale ci onoriamo di appartenere.
Flavio Vergani
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