In questa lenta e noiosa vacanza agonistica, causata della disorganizzazione e del caos nei quali è precipitato il calcio italiano, che con i fatti ha dimostrato quanto poco meritasse la ribalta mondiale, la Pro Patria è costretta ad inventarsi una serie di amichevoli per tenere alto il tono fisico.
Oggi è stato il turno della Castanese battuta per due a zero con goal di Disabato e di Mastroianni, uno che per gli esperti non doveva segnare mai e che invece segna sempre.
Mister Javorcic fa il croupier e ogni volta distribuisce undici carte diverse per il totale disagio dei tifosi di vecchio stampo abituati, al 23 di agosto, a conoscere la formazione titolare. Che poi si dica che non esistono i titolari, le mezze stagioni e i numeri da uno a undici, sono credenze, quasi leggende, oseremmo dire, a cui nessuno ha mai creduto. I nomi sulle maglie, che il popolo biancoblu invoca meno "gold" e più leggibili, aiutano allo scopo tanto quanto i numeri superiori a undici disorientano i rappresentanti del senior time.
Tanto quanto disorienta un campionato che non si sa quando inizierà, dove si giocherà e quando finirà.
Rumors di beninformati affermano che si sa, più o meno, dove si giocherà. La Pro Patria, squadra lombarda fino a prova contraria, sarà inserita nel girone lombardo. Dove sta la novità? Nessuna novità, visto che tenendo fede alla tradizione i tigrotti avranno l' onore di rappresentare da soli la Lombardia, mentre tutte le altre lombarde saranno raggruppate nella Lombardia bis che le comprenderà tutte, tranne una ( la Pro Patria appunto). Grande risarcimento per il popolo bustocco, che dopo aver subito per ben due anni trasferte improponibili a Scanzorosciate, Ciliverghe e Dro, in luogo di Varese, Cuneo, Como e Casale, vengono premiati evitandogli pesanti dopo pranzi domenicali a Gorgonzola, piuttosto che trasferte "dialisi"a Renate, o, infine, a Monza dove li aspetterebbe il solito D'Errico per fargli la festa.
Tutti su Easy Jet e partenza per la Sardegna, piuttosto che un bel pullman organizzato dalla tifoseria con destinazione Toscana. Sarà un successone dopo i pullman desolatamente mezzi pieni(viva l'ottimismo)registrati lo scorso anno, con la squadra prima in classifica, in trasferte lunghe non più di 80 chilometri!
La società biancoblu ringrazia, ovviamente, ma come dice quel tale : "se vuoi fare il professionista devi pagare i ritiri, i viaggi lunghi e quanto ne deriva. Per cui, viva il professionismo della società, in attesa del professionismo della Lega Pro che di "pro", per ora , ha solo il nome.
A proposito di tradizione che è sempre garanzia di qualità, si pensi alle partite in televisione che prima si vedevano in bianco e nero, poi a colori e poi in alta definizione con la parabola.
Adesso, ecco lo scienziato di turno che acquista i diritti televisivi per non trasmetterli in televisione, ma in "streaming". Non contento, sprezzante di tutte le elementari norme del marketing e delle regole della comunicazione, si propone con un nome che va spiegato: Dazn, tanto che nelle pubblicità ci si preoccupa di ammettere la colpa("un nome difficile, si dice Dazoon", dice la voce guida con percepibile rammarico e un filo di vergogna).
Sa l'è ul striming?", avrebbe detto mio nonno, anzi, lo dice anche mio zio, e vagli a far credere che si tratta di un'innovazione tecnologica utile per non vedere quello che prima si vedeva.
E poi, anche se si vedesse, guardare una partita il sabato sera quando si è belli vispi solo in caso di derby o partite di cartello, su uno smartphone con lo schermo da 9 pollici, quando si era fatto un mutuo per acquistare un televisore da 65 pollici, è serio? E' tecnologico? E' sinonimo di progresso?
Prima potevi addormentarti in caso di uno zero a zero tra Spal e Frosinone senza subire danni, adesso ti cade per terra il nuovissimo IPhone X da 1100 euro per una fottutissima partita che interessa zero? Il gioco vale la candela? E' questa la novità?
Ultima prima di andare a dormire: il comitato dei giornalisti Rai si è accorto che il calcio di oggi è visibile ( quando si vede) solo a pagamento e questo non gli sembra giusto.
E'da un po' che vale la stessa cosa per l'automobilismo, altro potente sonnifero pomeridiano (scherziamo, solo per far incazzare il "Piso che adora, a ragione, questo sport"). Da chiedersi il motivo per cui Sky con 5 milioni di abbonati sia in grado di portarsi a casa il calcio+l'automobilismo, mentre la Rai non riesca in tale impresa, seppur dichiari di aver ricevuto ben 2200 milioni di euro solo dal canone (a cui sommare i ricavi pubblicitari).
Forse, più che comunicare, occorrerebbe rimboccarsi le maniche e affrontare la concorrenza seriamente. I tempi cambiano per tutti, anche per la sonnecchiosa televisione di stato.
Farsi sfilare il calcio da Sky ci sta, da Dazoon no.
Quindi? Non si parlava di Castanese Pro Patria?
Si, è vero. Ma, francamente, interessa a qualcuno?
Flavio Vergani
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