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La Pro Patria perde per due a uno con la capolista Carrarese e, anche questa volta, scrive un capitolo sul libro dei rimpianti.
Partita fotocopia di quella persa a Olbia. Tigrotti in vantaggio, poi pareggio avversario grazie ad una magia di Tavano, girandola di cambi che impoveriscono di qualità il centrocampo a favore della qualità e vantaggio dei locali grazie ad un rigore causato dal portiere Mangano.
Se ad Olbia il rigore era apparso netto e quasi obbligatorio, visto che Cetar aveva puntato la porta in solitudine, con la Carrarese l'intervento di Mangano è apparso tanto inutile quanto dubbio. Ma, rigore è quando arbitro fischia, diceva Boskov.
Rimane il fatto che l'uscita a valanga di Mangano su un traversone da centrocampo è apparsa del tutto inutile, mal calcolata e fa riflettere sulle altre numerose uscite avventurose del numero uno bustocco che su questo fondamentale dovrà molto lavorare.
Gettare al vento una prestazione come quella odierna per un errore clamoroso quanto evitabile fa male il doppio. Due trasferte iniziate e finite nello stesso modo non possono essere archiviate come un caso. Servirà fare tesoro di queste ingenuità pagate a caro prezzo.
Rammarico doppio in quanto la Pro Patria non è stata mai mesa alle corde dal quotato avversario che ha trovato la vittoria grazie a due episodi.
E' anche vero che dopo il vantaggio locale la Pro Patria non ha saputo impensierire la retroguardia marmifera in nessuna occasione. Conseguenza del fatto che tolti Le Noci e Bertoni la cabina di regia è rimasta desolatamente vuota a favore di incontristi rivelatesi inutili quando c'era la necessità di rimontare il risultato. E, anche qui, ci sarà da riflettere.
Infine,  la sostituzione di Mastroianni, il cui lavoro nel tenere alta la squadra è stato determinante negli equilibri di gioco, ha fatto capire che se è vero che la Pro Patria ha alternative valide in quasi tutti i ruoli, è anche vero che così non è quando a quel ruolo viene chiesta una determinata interpretazione per la quale servono precise caratteristiche che il solo Mastroianni ha dimostrato di avere.
Flavio Vergani.

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