Header

TOP:

Bertoni (Pro Patria): un nome per dire che la Pro Patria vince a centrocampo, un nome per sottolineare i lanci lunghi di Mora prima e dello stesso Bertoni poi, un nome per raccontare di questo 3-5-2 a largo raggio. Sembra aver già in mente la trama del film il regista di Vizzolo Predabissi, al primo anno in maglia tigrotta: un buon dato per la neopromossa che, comunque vada nelle prossime gare, ha già un impianto di gioco serio e pure una certa profondità nelle alternative. Mastroianni e Gucci, cambiano gli interpreti ma non la freddezza nel colpire il portiere avversario. Quante squadre sbattono la testa contro il muro perché costruiscono e non concretizzano? Pronti via, la Pro Patria problemi non ha. Saranno (solo) tre punti, ma mai come in questi casi, in epoca di campionati mai nati, le vittorie fortificano lo spirito. Perché non di solo pane vive un calciatore. BENTORNATA PRO PATRIA  

Luperini (Pistoiese): il neocapitano orange, con un semplice tap-in (già, ma non tutti sanno essere al posto giusto nel momento giusto), rinfocola le speranze ospiti con il gol che accorcia lo svantaggio. E' un nome non casuale, avendo quest'anno il ventiquattrenne pisano la responsabilità della fascia. Un gol per i quali vanno pesati i meriti toscani e i demeriti lombardi, un gol che ha dato poi vita all'assedio (non sempre portato con costrutto) finale alla porta di Mangano. Qui si è vista -ma è troppo poco- una Pistoiese quantomeno generosa, ma non si può giudicare una squadra in quel frangente e con quattro punte in campo. La compagine del primo tempo, con le sue scelte iniziali, è inevitabilmente più veritiera: bisogna lavorare molto. Al di là di un tabellino che, ora, non deve allarmare; al di là di un pizzico (tanto) di sfortuna nel finale, con quel legno di Latte Lath che ancora vibra. Due centimetri e sarebbe stata dentro: forse un po' troppo, la classifica dice zero ma un credito da riscuotere non si butta via. CAPITANO SEMPRE, ANCHE NELLA CATTIVA SORTE



FLOP:

Mangano (Pro Patria): poteva costare cara la mancata trattenuta del pallone nell'azione che ha portato al gol toscano. Fortunatamente, per lui e i suoi compagni, non è stato così e questa sera sono solo sorrisi, dopo un'estate ricca di sole e di dubbi. Bene i tigrotti nelle (ampie) fasi "propositive", meno in quelle dove si deve fare i conti con la sofferenza. Ma sono situazioni che solo il lavoro settimanale può sviscerare, davvero poco si può rimproverare oggi a questa neopromossa cinica e vincente. Una neopromossa composta anche da diversi giovani, come è giusto che sia. E allora, perché storcere il naso? Tre punti verso la salvezza, per tutto il resto c'è Javorcic. VINCERE SOFFRENDO: ALTRIMENTI CHE GUSTO C'E'? 

I due gol (fotocopia) presi (Pistoiese): al di là delle scarse occasioni da rete, al di là della sfortuna per il palo sul finale, il primo lavoro che attende mister Indiani è quello relativo al pacchetto arretrato. Due gol presi, stessa diagnosi: lancio lungo con attaccante avversario che ha tempo e modo di "pulire" il pallone e freddare Crisanto da pochi passi. Già non è semplice costruire con squadre così tignose, se poi si concedono due occasioni di questa portata allora è difficile pensare ad un tabellino differente. Come detto, ci sono tutti i fattori per rimediare, compresa una "materia prima" capace di metabolizzare le proprie sbavature. Ci sono tante situazioni da rivedere, ma martedì si deve ripartire senz'altro da qui. PRIMO: NON PRENDERLE 

0 commenti: