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Qualche rimpianto, un po’ di convinzione e un paio di occasioni perse.

Questa la sintesi della trasferta in Sardegna che consegna alla Pro Patria la prima sconfitta in campionato.

Rimpianto per il risultato che poteva essere diverso dopo quell’inizio che ha regalato il vantaggio.

Cosa è accaduto nel secondo tempo? Più o meno quello che si è visto con la Pistoiese. La squadra rincula, un po’ per scelta, un po’ costretta dall’avversario, l’assetto tattico viene adattato con più quantità e meno qualità e si combatte più di sciabola che di fioretto. A volte va bene (incrocio dei pali con la Pistoiese), altre va male con il rigore di Olbia.

La costante è la mancanza di palleggio a centrocampo in grado di far respirare la difesa e diluire gli attacchi avversari. Bertoni sembra essere troppo solo quando circondato da troppi incontristi e la geometrie ne risentono.

Il rigore dei sardi scaturisce da una ripartenza lampo di Ceter che ha ricordato il goal di Ferrario a Crema nello scorso campionato.

Si poteva fare di più? Forse si e forse no, del senno di poi ne sono piene le fosse. Il giocatore locale aveva ampiamente dimostrato di essere più veloce dei nostri centrali per cui non era semplice fermarlo, ma forse la disposizione preventiva poteva e doveva essere migliore. Da valutare anche l’ipotesi di fermarlo prima dell’entrata in area da parte del portiere, barattando l’espulsione al posto del calcio di rigore.

Dicevamo: qualche rimpianto, ma anche un po’ di convinzione che la trasferta sarda porta in dote. Questa squadra è competitiva e potrà dire la sua su ogni campo grazie ad un organico completo e di buona qualità.

Questa volta è stata un’occasione persa in termini di risultato ma rimangono le certezze della scorsa settimana con la Pistoiese, anche se la sconfitta interna degli arancioni con la Lucchese ha tolto una mano di colore dall’impresa dei tigrotti.

L’altra occasione persa è stata quella di dare diversa attenzione a questi sette temerari che si sono spinti fino in Sardegna. Mister Javorcic si era ricordato di loro alla vigilia con le giuste parole, dopo la partita si aspettavano i fatti. Peccato si sia persa l’occasione per farlo.

Flavio Vergani

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