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Si è spento nella notte Adelio Crespi, che è stato calciatore e allenatore della Pro Patria. Per chi scrive è stato il primo allenatore a regalargli una gioia con la promozione in serie C ( 1974) che rimane nei ricordi più intensi della mia vita biancoblù. Non aggiungo altro, in quanto un uomo di tale fede biancoblù merita un ricordo ben diverso da quello che potrei scrivere. Fortunatamente mi corrono in aiuto gli amici di "Bustocco.it", veri esperti di storia biancoblù, che tracciano il ricordo di "Lello" nel modo giusto e meritato. Li ringrazio.
Alla famiglia di Adelio Crespi le più sentite condoglianze del Direttivo del Pro Patria Club
Flavio Vergani

Il ricordo di : www.bustocco.it

Ci ha lasciati Adelio Crespi, per tutti più semplicemente Lello. Calciatore, allenatore legato profondamente alla Pro Patria e a tutto al suo ambiente, come pochi altri.

Nato a Busto Arsizio, 24 febbraio 1937, cresce nella cittadina vicina, ma lui sarà sempre e solo tigrotto, anche dopo il suo trasferimento a Parabiago, dove andrà a vivere e dove ha praticamente sempre vissuto, gestendo un'edicola in centro con la moglie.
A diciannove anni debutta in Serie B, dimostrandosi subito centrocampista di fosforo ed intelligenza, oltre ad avere una buona corsa. Dopo tre campionati nella città del Carroccio, con 84 presenze e 16 gol, nell'estate del 1960, arriva finalmente alla sua Pro Patria. Giocando da titolare quattro campionati di Serie B, con 104 presenze e 13 gol. Inaspettatamente nell'estate del 64, la società decide di non confermarlo, passa così all'ambiziosa Solbiatese di Carabelli, in Serie C. Con i nerazzurri gioca nove campionati in terza serie, con 291 gare e 43 gol. Nell'estate del 1973, Peppino Mancini lo chiama alla guida della Pro Patria, coronando così un suo sogno. Il primo anno sulla panchina tigrotta chiude al secondo posto in Serie D, alle spalle della corazzata Sant'Angelo Lodigiano. Il campionato successivo riporta i biancoblù in Serie C, con una squadra costruita a sua immagine e somiglianza con Piaceri, Frigerio, Bartezzaghi, Berra, Croci, Bosani, Carminati, Mela ed in cui i giocatori che venivano da lontano erano il bomber-rigorista Gianni Fornara da Borgomanero e l'ala Emanuele Bosco da Romano di Lombardia.
Con qualche innesto mirato e con la stessa rosa, guida la Pro ad una tranquilla salvezza anche in Serie C, dopo un buon girone di andata anzi nelle prime 10 giornate a ridosso delle prime. Il campionato seguente a metà stagione viene inaspettatamente esonerato, con i tigrotti che faticheranno non poco a centrare la salvezza. Lancia diversi giovani come Bonetti, Bartezzaghi, Mela, Brunini, Frara.... La sua Pro, per il gioco mostrato e le qualità espresse dai singoli, viene presa come sparring partner per affrontare la Nazionale in un'amichevole a Varese nel giugno 1975. Finirà 4-1 per gli azzurri, i quali fino agli ultimi minuti vedono veramente i sorci verdi, anzi i tigrotti biancoblù. Sarà poi tecnico di diverse squadre della zona e tornerà poi alla Pro in diverse occasioni ricoprende il ruolo di DS e DT.
Sempre presente sugli spalti dello "Speroni", nelle partite interne.
Rimane a tutt'oggi l'allenatore che negli ultimi 50 anni di storia della Pro Patria, detiene il record di stagioni consecutive sulla panchina biancoblù, tre e mezzo, con un secondo posto in Serie D, una promozione in Serie C ed una salvezza.

 

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