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La capolista Piacenza serve il poker e sbanca Busto per quattro a uno. L'analisi tecnica del match si apre e si chiude in una riga: il Piacenza è più forte della Pro Patria. Punto. Il valore dei singoli e il gioco espresso è stato nettamente superiore alla Pro Patria e il risultato parla chiaro.
Ci sono poi le recriminazioni per un goal fallito sullo zero a zero da Mastroianni che qualcuno definisce "impossibile da sbagliare" ma se fosse impossibile non sarebbe possibile e invece è accaduto per cui la definizione perde di significato.
Un errore che ci sta, come accade da sempre nelle partite di tutte le categorie e sempre capiterà. Ridurre l'analisi del match a questi episodi è esercizio miope e addirittura banale.
Forse la dimensione del risultato è del tutto fuori luogo in quanto la Pro Patria non è stata dominata rimanendo sempre in partita almeno per quanto riguarda l'approccio e la volontà di lottare fino all'ultimo pallone ma il Piacenza rimane un'altra cosa.
Poi, come sempre accade, la sconfitta apre il dibattito ed ognuno dice la sua, peraltro senza il beneficio della controprova e questo è il bello del calcio.
Dire che questa partita sarebbe finita diversamente con altri attori in campo è davvero difficile da sostenere vista la disparità di qualità in campo, ma certamente certe scelte di mister Javorcic non hanno convinto molti tifosi.
Senza scendere nel dettaglio delle singole posizioni è possibile sintetizzare le lamentele in due grandi gruppi: la scelta, anzi, la non scelta Disabato e la soluzione Mastroianni.
Partiamo da Disabato: lasciando perdere il suo goal la tifoseria, o meglio parte di essa, si chiede il motivo per il quale questo giocatore non giocava in serie D e non gioca in serie C pur non avendo davanti giocatori stratosferici a livello di qualità. Il suo ingresso in campo ha portato goal e un po' di imprevedibilità nel gioco offensivo. Ci si chiede si non ci sia una soluzione tattica in grado di dare a Dido la possibilità di giocare con maggior frequenza. Soprattutto in una squadra il cui centrocampo è composto da interditori o da giocatori con limitata fantasia.
Capitolo Mastroianni: davvero non si capisce come possa questo giocatore sostenere questo tipo di lavoro fisico logorante che lo porta a perdere lucidità sotto porta. Il lavoro chiesto a questa punta è particolarmente dispendioso, ci si chiede se non esiste altra soluzione per dare lui maggior respiro utile per una ottimale presenza in zona goal.
Certamente i problemi non finiscono qui, ma il vero primo problema è che ci sono squadre molto più forti della Pro Patria che ingigantiscono i difetti dei tigrotti chiamati a dire la loro in altre partite come la prossima con l'Albissola. 
Il campionato biancoblu non è ancora iniziato se non per la gara con la Pistoiese. Novara è stata una bella parentesi, con la Juventus una brutta parentesi, il resto una lezione da parte dei professori della categoria. I tigrotti sono matricole che devono imparare molto e lo potranno fare solo sedendosi nella stessa classe di chi a loro volta sono al primo anno nella nuova scuola.
La sconfitta di oggi amareggia ma certamente non sorprende e da domani dovrà essere dimenticata.
Flavio Vergani

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