Senza entrare troppo nel dettaglio per non sporcarci di
fango giriamo intorno alla palude nella quale il calcio si è infilato con l’assurda
situazione dei ripescaggi.
Squadre, come l’Entella, che hanno giocato e vinto un
partita e poi si sono messe in attesa delle sentenze. Squadre come Novara, Pro
Vercelli, Catania, Siena che si hanno giocato diverse partite, vincendone
alcune e perdendone altre.
Ebbene, nello stato dei balocchi dove una sentenza sportiva del maggior
ente decisionale può essere impugnata e portata nei tribunali ordinari, succede
che il Tar del Lazio sconfessi le sentenze precedenti ridando speranze di ripescaggio a chi nel
frattempo ha iniziato a giocare nelle categorie meritate. Tar del Lazio che,
ovviamente oberato di lavoro, rinvia ogni ulteriore decisione sul caso a Marzo
2019. Nel frattempo che si fa?
Ognuno dice la sua e qualcuno inventa la macchina del
tempo in grado di viaggiare nel passato. Ossia, propone di invalidare tutte le
partite giocate dalle squadre coinvolte in questo circo con un colpo di spugna.
Risultato? La Pro Patria, per esempio, perderebbe i tre
punti acquisiti con la vittoria sul Novara. Un merito che diventa quasi una
colpa.
Domanda a questi scienziati in grado di viaggiare nel
passato: una partita non valida in quanto praticamente non giocata può essere
stata pagata dagli spettatori presenti? Oppure, verrà rimborsata? Chi ha perso
ore di lavoro, soldi per il viaggio verrà rimborsato? Oppure ha assistito al
nulla pagandolo di tasca propria?
Intanto, Pro Piacenza rischia la radiazione immediata, la
Lucchese punti di penalizzazione a doppia cifra, il Cuneo investito da rumors
riguardanti stipendi non pagati.
E siamo ad inizio campionato.
Complimenti, la situazione più che grave sembra “Gravina”.
Per fortuna che poi si fa carriera e si lascia la palude.
Flavio Vergani
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