Qual’ è l’essenza del calcio? Segnare un goal in più dell’avversario,
oppure subirne uno in meno?
Domanda senza risposta che apre un dibattito infinito tra
gli offensivisti e i difensivisti. Ognuno con un esempio in grado di
sconfessare l’altro.
I pareggi sono mezze vittorie o mezze sconfitte? Anche qui
si naviga tra le diverse interpretazioni.
Posizioni tutte rispettabili che non portano ad una sentenza
definitiva.
Poi, come sempre ci sono le aspettative che orientano “ad
personam” le valutazioni e che aiutano ora un partito, ora l’altro.
Per esempio: in genere chi ha il motore più forte tende ad
attaccare per vincere la gara, chi ha il colpo del ko tende ad attaccare nella
boxe, chi ha il pacchetto di mischia più forte tende ad attaccare nel rugby.
Poi, magari, un incidente, un colpo casuale o una meta
calciata fanno cadere i presunti più forti.
Capita, ma fa meno male che non averci provato o non averlo
fatto con la giusta determinazione.
Tornando a noi, la Pro Patria è più offensivista o
difensivista? Su quale qualità può far affidamento? Meglio la difesa o l’attacco?
Chi lo sa? Proviamo a capirci qualcosa con i numeri per
comprendere se antiche virtù sono diventati nuovi vizi.
Lo scorso anno la Pro Patria subiva 0,61 goal a partita,
quest’anno 1,36 a partita
Lo scorso anno realizzava 2,19 goal a partita, quest’anno 0.90
a partita
Lo scorso anno realizzava 1,6 punti a partita, quest’anno
0,90 a partita
Per quel che possono valere questi numeri, vista la diversità
della categoria, possiamo dare una macro interpretazione (molto macro) dell’analisi
che conferma quanto da tutti intuito.
Ossia, che l’impermeabilità difensiva dello scorso anno non
è più il punto di forza dei biancoblù.
Subire 1,36 goal a partita significa doverne realizzarne
almeno due per vincere, con la media offensiva di 0,90 a partita non è così semplice.
Preoccupa in particolare il rendimento esterno con 9 reti
subite in 6 partite, ben 1,5 reti a partita
In casa la media scende a 1,2 reti a partita.
Più costante l’attacco che segna 5 reti in casa e 5 reti in
trasferta ,ma è chiaro che non basta se la retroguardia non garantisce tenuta.
In soldoni, se nel passato il miglior attacco era la difesa,
quest’anno la formula non produce lo stesso risultato.
Per cui, per un miglioramento del balance matematico delle
due l’una: o si migliorerà la fase difensiva, oppure servirà migliorare quella
offensiva.
Questo sulla carta e senza considerare gli obiettivi dello
scorso anno diversi da quelli di quest’anno.
Poi, come dice il nostro presidentissimo Centenaro, quest’anno
per la Pro Patria sarà praticamente impossibile retrocedere per le
penalizzazioni e le cancellazioni di diverse squadre del nostro girone che di
fatto renderanno automatica la salvezza di squadre finanziariamente virtuose.
E qui, la Pro Patria ha numeri così positivi che meriterebbe
la serie B d’ufficio. Per cui, forse tutti questi conti non hanno così
importanti.
Per cui, Paolo Giordano parlava della solitudine dei numeri primi, noi della loro inutilità.
Decisamente meglio così!
Flavio Vergani
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