Infatti, dopo quasi 50 anni, la tradizione è stata infranta e grande è stata la delusione dei tifosi, rimasti orfani dei loro beniamini proprio nell'anno della promozione
Una decisione che ha generato più di un'insoddisfazione tra i consiglieri del club e in gran parte della tifoseria che ha fatto decidere al sodalizio di via Pozzi di rinunciare alla festa secondo il consolidato schema.
In alternativa ecco la formula "Open door,"partecipazione libera e senza inviti estesa a tutto il mondo tigrotto che ha comunque garantito una numerosa partecipazione.
Con loro Giovanni Castiglioni e Carlò Albè che hanno
realizzato il libro "100 anni di Pro", recentemente presentato al teatro Sociale narrante un secolo di storia vissuta.

Parole che hanno colpito profondamente i presenti i quali hanno
dimostrato tutta la loro approvazione al presidente con
un convinto e caloroso applauso.
Poi, spazio a Carlò Albè e Lorenzo Pisani che hanno raccontato
il percorso di sviluppo del progetto che ha portato alla realizzazione del
libro e le emozioni vissute sul palco del teatro Sociale durante la recente
presentazione. “Mi ha emozionato rivedere la dirigenza Vender- ha detto Carlò
Albè- con la quale la tifoseria a volte non è stata tenera, nonostante avesse
garantito anni di stabilità economica e soddisfazioni sportive”.
Come “dulcis in fundo” ecco Marilena Lualdi, che con
Francesco Inguscio è l’unica giornalista professionista bustocca che segue la
Pro Patria e che ci onoriamo di avere quale direttrice del Tigrottino “un giornale che andrebbe rivalutato da molti visto che ce lo invidiano anche in
serie A"-ha tenuto a sottolineare il presidente Centenaro..
Marilena con il solito stile tanto elegante. quanto incisivo. ha
condiviso il concetto del “noi” che dovrebbe essere costantemente declinato nel
mondo tigrotto a discapito dell' "io” che a volte diventa elemento di
contaminazione e competizione tra i tifosi, creando inutili divisioni.
Un “noi” che dovrebbe essere sufficiente per comprendere che
la storia della Pro Patria la scrivono ogni giorno i suoi tifosi che hanno
tutti identica importanza, al di là del fatto che siano o meno presenti in un
libro, in una foto o che ricoprano una carica in un club, in un’associazione o direttamente
nella società.
E, qualche illustre assenza di ieri, fa pensare che si debba
lavorare ancora per raggiungere l’obiettivo.
Ieri, al Pro Patria Club erano presenti tifosi che coprivano
la fascia di età 19 anni-90 anni.
C’erano tre generazioni riunite nel nome della Pro Patria e
questo è stato il modo migliore per unire la storia con il presente per vivere
il futuro. Un modo per fare gruppo e sentirsi tutti con addosso la stessa maglia.
Chi era presente ha vissuto questa emozione e si è sentito parte del progetto, gli assenti, per definizione, hanno sempre torto.
Flavio Vergani
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